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    Thohir: 'Cedo per rendere l'Inter più forte. Ho fatto un buon lavoro'

    Thohir: 'Cedo per rendere l'Inter più forte. Ho fatto un buon lavoro'

    Chissà se tornando indietro lo rifarebbe… Dopo meno di tre anni Erick Thohir si appresta già a vendere la sua maggioranza, fino - probabilmente - ad uscire definitivamente dal club nel 2017, quando Suning deterrà il 100% delle quote della società nerazzurra. Un triennio, quello di matrice indonesiana, fatto di promesse (tante) e sacrifici (ancora di più). L’Inter ha perso la propria identità di squadra che, per obbligo, deve lottare per le posizioni di vertice, trasformandosi in quella che tutto sommato può accontentarsi del quarto posto. Eppure le promesse erano diverse, di tutt’altro tenore, con Thohir che ha spesso annunciato con trombe e tamburi il ritorno del club tra i titani del mondo, pronto a battagliare in Champions grazie all’aiuto dei veri campioni. Poi ti accorgi che durante la sua gestione non ne è arrivato uno. 

    L'ABBANDONO DELLA NAVE - Thohir si appresta a lasciare il club nelle mani di Suning, colosso cinese guidato da Zhang Jindong. In oriente il brand nerazzurro ha potenzialità enormi e può crescere molto con la spinta di un mercato in costante crescita. Il presidente indonesiano abbandona in corsa, ma ai microfoni dell’edizione odierna del Corriere dello Sport tiene a precisare che il suo, insieme a quello di Moratti, è stato un buon lavoro.

    LE DICHIARAZIONI - L’Inter è in buone mani. Con Suning renderemo l’Inter più forte attraverso un partner strategico, una realtà molto forte in Cina. Io e Moratti abbiamo fatto un buon lavoro, rendendo la società più forte. Adesso abbiamo un management da top club europeo, una cosa che non tutti in Italia posseggono. L’obiettivo è quello di costruire un’Inter globale, ma che allo stesso tempo non perda i suoi valori, una società capace di calarsi in una realtà italiana che deve crescere per competere con gli altri campionati più importanti d’Europa”. 

    Curioso come Thohir, parlando di Suning, lo identifichi ancora come partner, forse non rendendosi conto (o più probabilmente per astuzia mediatica) che adesso a diventare partner è proprio lui e a giudicare dalle indiscrezioni, ancora per poco, visto e considerato che nel 2017 saluterà definitivamente. La speranza del popolo nerazzurro è che l’era del “governo tecnico”, quella dei tagli e dei sacrifici, sia finalmente terminata. Forse è arrivato il momento di allentare la cinghia. Forse.

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