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    Thohir: 'Mazzarri? Mi piace De Boer'

    Thohir: 'Mazzarri? Mi piace De Boer'

    Erick Thohir è tornato a parlare a Inter Channel: "Questo periodo di transizione durerà 2-3 anni. Abbiamo ottenuto buoni risultati nel mercato di gennaio, speriamo di fare altrettanto a giugno. Ci auguriamo di fare una stagione importante l'anno prossimo, ma auspico una squadra completa nei prossimi mesi per puntare all'Europa. Voglio un progetto condiviso con allenatore e dirigenza. Vogliamo fare bene per arrivare in Europa, non esserci per due anni consecutivi non è un bene".

    13.35 Erick Thohir, intervistato poi da Sportmediaset, ha toccato nuovamente il capitolo allenatore e ha parlato anche del futuro di Zanetti: "Non posso negare la stima per De Boer, ma non significa che lo voglia all'Inter. Dal mio punto di vista è un buon coach ma non so se adatto all'Inter. Credo che Mazzarri sia un buon allenatore, uno dei migliori, per cui ora è importante suppportarlo". Su Zanetti: "Un ruolo per lui? Ne possiamo parlare. Ci sono molte opportunità in questa dirigenza. Potrebbe avere un ruolo nella globalità che vogliamo dare all'nter, ma devo prima parlare con lui". 
    10.15 Dalle pagine del Corriere dello Sport riportiamo l'intervista rilasciata dal presidente dell'Inter, Erick Thohir che ha parlato del primo periodo a Milano e di quelli che saranno i progetti futuri della sua nuova società.

    Sui motivi che l'hanno portato ad investire nell'Inter: "Amo l’Inter. E quando vedo le glorie nerazzurre del passato mi emoziono. Non avrei mai immaginato di essere un partner di Moratti e di diventare proprietario del club, ma, avuta l'opportunità, non ci ho pensato due volte. Io sono qui perché voglio il bene dell’Inter, per riportare questo club a essere competitivo e per vincere. Non intendo mettere troppa pressione sui giocatori e sull’allenatore e a loro dico semplicemente che i risultati arriveranno più facilmente se durante la settimana e poi la domenica ci si diverte svolgendo la propria professione. E la stessa cosa la ripeto alle persone che lavorano nel club, in tutti i settori. Io vengo dall’altra parte del mondo a Milano, mi faccio tante ore di aereo non per business, ma perché sono felice di essere qui. Mi diverto a fare quello che faccio. Non sono mai stanco per l’Inter". 

    Sull'eventuale ingresso in società di qualche ex interista: "Brehme, Materazzi e altri vogliono essere coinvolti, ma non abbiamo ancora un piano per lavorare con queste leggende. Dobbiamo prima trovargli un ruolo nella società, avere una strategia". 

    Sugli arbitraggi: "La Lega di Serie A ha da sempre i migliori arbitri al mondo. Se all’estero parli degli arbitri italiani, tutti dicono che sono il top. E devono rendere di conseguenza. Gli arbitri non devono uccidere le partite perché alla fine gli spettatori capiscono gli errori. D’accordo, gli arbitri sono persone e possono sbagliare, ma se fanno errori continui, le persone possono farsi delle domande o magari pensare male. Grossi sbagli di continuo possono creare un grosso danno anche alla Lega perché i direttori di gara sono una parte importante del sistema e devono dare, da attori non protagonisti, il loro contributo alla crescita della Serie A. In molti incontri finora abbiamo avuto episodi un po’... così: non so se c’è qualcosa di sbagliato o se siamo solo sfortunati. Tutti hanno capito e visto quello che è successo. Ognuno con i propri occhi: io con quelli del presidente, i tifosi con quelli dei tifosi".

    Sul fatto se Mazzarri sia l'allenatore giusto per l'Inter del futuro: "Finora dico “Sì, è l'allenatore giusto” e credo in lui. Prima della fine della stagione lo incontreremo per capire se la sua visione coincide con quella del board della società".

    Sulla Roma di Garcia: "Negli ultimi tre anni i dirigenti hanno lavorato molto. La prima stagione hanno faticato, ma adesso la squadra è forte e sta facendo bene. Il loro progetto è simile al nostro e Pallotta guarda molto al modello che altri americani stanno portando avanti negli States e in Inghilterra. Mi riferisco all’Arsenal e allo United. Non è detto che sia la strategia vincente, quella giusta, ma è una strada imboccata. Nel calcio e nella vita in generale bisogna fare delle scelte. La cosa migliore è prendere decisioni giuste, la cosa peggiore è non prendere decisioni. E’ ancora peggio che prendere decisioni sbagliate. Ho bisogno di tempo, ma cercherò di fare le scelte giuste per il bene dell’Inter". 

    Sul fatto se sia possibile portare altri grandi giocatori all’Inter dopo il colpo Hernanes: "Vogliamo calciatori che ci aiutino sul campo. Questo è il primo requisito, quello fondamentale. Poi sarebbe importante che potessero darci una mano anche a livello di marketing, giocatori globali che facciano crescere il brand Inter e la considerazione della Serie A esattamente come accaduto con Beckham, Bradley ed Henry nella MLS americana. Hernanes non sono stato io a decidere di comprarlo ma la decisione è stata presa da tutte le componenti societarie perché riteniamo che il brasiliano possa essere utile per l’Inter non solo in questi 6 mesi, ma anche nei prossimi anni. Detto questo, se a giugno individueremo un altro elemento che possa darci un contributo altrettanto importante, spenderemo dei soldi e proveremo a portarlo a Milano".

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