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  • Thiago Motta: "Koopmeiners paga il suo costo alto, mai detto a Yildiz di non sentirsi Messi. Su Danilo e Vlahovic..."

    Thiago Motta: "Koopmeiners paga il suo costo alto, mai detto a Yildiz di non sentirsi Messi. Su Danilo e Vlahovic..."

    Thiago Motta racconta la propria verità. L'ex allenatore della Juventus, esonerato e sostituito con Igor Tudor, ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera"Ho detto a Yildiz che non doveva sentirsi Messi? Questa cosa con Yildiz non è mai successa. Non ho mai detto a Kenan una cosa simile. Ho chiesto tante cose ai miei giocatori, ho delle esigenze e dei principi come allenatore, sicuramente. Possiamo sempre discutere per trovare il modo migliore di fare, però sempre in modo positivo, con rispetto reciproco. Non ho mai avuto questa situazione con Kenan. Chi lo dice è un altro bugiardo. Yildiz è un ragazzo giovane, con un potenziale enorme, che con noi ha giocato tantissime partite da titolare, perché l’ha meritato. Quando non l'ho schierato è perché volevo salvaguardarlo, negli inevitabili momenti di minore forma. Credo che Yildiz avrà un futuro da protagonista perché, al di là del suo talento, è un campione come ragazzo. Come giocatore, ha un grande talento naturale, ma la sua dote migliore è la voglia di lavorare, di migliorare, di fare le cose seriamente. Non è facile trovare un ragazzo, così giovane, con questa mentalità, questa cultura del lavoro. Tutto ciò, insieme alla sua qualità tecnica e fisica, ne sta facendo un ottimo giocatore. È un 2005, avrà un futuro sicuramente importante, se continua a lavorare in questo modo". 

    "Con Danilo abbiamo avuto un buon rapporto. Quando è stato con noi, quando ha giocato, è stato sempre il nostro capitano. È chiaro che stavano emergendo altri giocatori come Savona, che avevo visto molto bene. Era una concorrenza importante che Danilo ha sempre accettato nel miglior modo possibile allenandosi e cercando di fare il meglio. Sono concorrenze, in squadra, che ho sempre favorito, perché è una delle mie convinzioni: fanno crescere il singolo, ma, in automatico, anche la squadra. Il rapporto è stato un rapporto normale tra un giocatore e un allenatore. Poi è finito. Va detto che obiettivo e compito del club erano anche ringiovanire la rosa". 

    "Secondo me Koopmeiners è stato caricato fin da subito di troppe attese. Ha pesato il costo molto alto del suo acquisto. In questi casi le aspettative aumentano e gravano più di quanto si pensi sul giocatore. Però sono sicuro che saprà fare sempre meglio. È un giocatore di alto livello, è un giocatore che l’anno scorso nell'Atalanta e con la sua Nazionale ha sempre giocato molto bene. Sono convinto che quando si equilibrerà e quando si normalizzeranno le aspettative lui tornerà ai suoi livelli. Ha bisogno di adattarsi al suo ruolo sia nello spogliatoio che in campo, ma migliorerà sempre, perché è un ottimo giocatore, è un bravissimo ragazzo, che lavora molto bene e sono certo che darà tanto a questa squadra". 

    "Mi aspettavo una parola di riconoscenza da parte sua? No. Il mio modo di agire, piaccia o no, cerca di essere sempre coerente: se vedo in un giocatore impegno, dedizione, voglia di aiutare la squadra lo difenderò sempre. E non cercando qualcosa in cambio, neanche messaggi sui social. I social alterano la realtà: oggi tutto quello che non si dice pubblicamente sembra non esista, non sia vero. Invece per me sono veri e importanti i messaggi ricevuti dai giocatori in via privata. Cosa che è stata fatta da tanti di loro. Pensieri importanti perché sono lo scambio di un sentimento di riconoscenza per quello che si è fatto insieme. Sono stati molti, non solo Koop, mi hanno scritto tantissimi altri ragazzi, anche quelli con i quali magari sono stato più severo, così come le tante persone che, senza essere conosciute, lavorano nel club".

    "Ho avuto un rapporto difficile con Vlahovic? Dusan ha giocato tantissimo, qualcuno diceva troppo, perché l'ha meritato, perché ha lavorato bene. Delle volte non ha potuto giocare perché ha avuto infortuni che lo hanno tenuto fuori dieci giorni. È un ragazzo intelligente, capace di discutere e condividere le scelte. Il rapporto con lui è stato buono, ma allo stesso tempo è normale che pesi il fatto di scendere in campo o no. Dusan quando non ha giocato non era felice, ma ha avuto sempre rispetto per le mie scelte, ha continuato a lavorare e quando è entrato in campo ha fatto il suo, dando il massimo e cercando di aiutare la squadra". 

    "È stato un errore cambiare tanti capitani? Quando c'era Danilo il capitano era lui, ovviamente quando giocava. La Juve nata l'estate scorsa era un progetto nuovo, con tanti cambiamenti, con tanti nuovi in squadra. Dovevo trovare il giocatore adatto, perché fare il capitano per me non è un gioco. Per me il capitano ha una grande responsabilità nel quotidiano, in campo e fuori dal campo. Ho cercato la persona giusta. Lo sarebbe certamente stato Bremer, che aveva l’autorevolezza necessaria. Poi la scelta è caduta su Locatelli, che lo è da tempo e lo sta facendo bene. È un ragazzo che trasmette i valori giusti per poter essere capitano della Juventus in questo momento". 

    "Come ha reagito la squadra quando ho detto che l'eliminazione dalla Coppa Italia con l'Empoli era stata una vergogna? Dopo quella partita non ci potevano essere scuse. È stata una prestazione non da Juve. Abbiamo sbagliato tutti, io per primo, come ho sottolineato sinceramente nel dopo partita. Dopo la partita i ragazzi, sono ragazzi intelligenti, erano tristi, dispiaciuti e coscienti dell'occasione perduta. Noi volevamo vincerla, quella coppa". 

    "Ho mai avuto la sensazione di essere tradito dalla squadra? No, mai. Io sono una persona nitida, sono molto onesto e molto diretto con i miei giocatori. 
    Quella volta avevo espresso con durezza nello spogliatoio i miei sentimenti. Però tradito no, mai, perché dal primo giorno questi ragazzi si sono allenati bene, hanno mostrato voglia di fare bene. Abbiamo superato momenti molto complicati, specie con gli infortuni, ma loro hanno sempre trovato il modo di dare qualcosa in più, nessuno ha fatto il furbo. Abbiamo tutti cercato di fare il meglio e ci dispiace di non esserci riusciti fino in fondo". 

    "E' stato un errore aver cambiato troppe formazioni? Sì, abbiamo cambiato spesso le squadre, anche perché abbiamo avuto infortuni, anche perché giocando ogni 2-3 giorni vedevamo che avevamo bisogno di ruotare alcuni giocatori per ottenere il massimo. Questo non vuol dire che ho fatto sempre tutto giusto, ma certo ho sempre fatto tutto per vincere. E come me hanno fatto i giocatori". 

    "Ho un cattivo carattere? No, anzi. Sono una persona onesta, diretta, mi piace dire le cose davanti, non creare sotterfugi, intrighi o pettegolezzi. Quando devo affrontare una situazione sia con una persona che lavora nel club, sia con un giocatore, preferisco discutere faccia a faccia
    . Con i giocatori parlo a livello individuale o a livello collettivo quando penso di dover dire cose importanti per tutti. E poi mi piace scherzare e condividere anche momenti più leggeri con i giocatori. Non sono un allenatore che si mette a urlare contro un giocatore o a fare gesti plateali durante la partita. Ho imparato da Van Gaal che le partite si preparano in settimana, lavorando sodo. Io sono stato dentro al campo e questo è il mio modo di vedere. Lo dico rispettando gli altri, ognuno fa come crede. Io penso, perché sono stato giocatore, che il momento della partita è il momento del protagonista, che è il calciatore. È la responsabilità del giocatore e lo dobbiamo lasciare il più tranquillo possibile in quel momento, perché lui sia sereno e possa fare bene il suo lavoro. So che non è facile per loro, perché soprattutto quelli che giocano saranno sempre giudicati bene o male, e in due o tre giorni si può passare da essere un fenomeno a essere uno scarto e questo non è facile da gestire. Io sono lì per aiutarli, non per creare più problemi. E per farlo conosco un solo modo: essere onesto e sincero". 
     

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    Emanuele IT
    Emanuele IT

    Dalle risposte che ha dato non mi sembra una persona disonesta come tanti lo hanno accusato di es...

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