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    Tevez pazzo di Juve: 'Quel loco di Conte...'

    Tevez pazzo di Juve: 'Quel loco di Conte...'

    "Scudetto ed Europa League, voglio fare la storia bianconera". Carlos Tevez non è certo il tipo che si accontenta. L'attaccante argentino della Juventus ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La serie A resta il campionato più duro al mondo, se fai gol qui puoi segnare ovunque. La Roma mi sta impressionando più del Napoli, ma mi ha sorpreso la crescita di Callejon. Il difensore più forte che abbia mai incontrato è Ayala, argentino ex Milan e Napoli". 

    "Conte è un fenomeno, unico, mai visto un tecnico così. È pure un po' 'loco' (pazzo, ndr). È la vera forza della Juve, non ti molla un attimo, anche quando rientri negli spogliatoi ti chiede di spingere a mille chilometri orari". 

    "A Fuerte Apache ho visto morire amici. Hanno sempre creduto in me, erano sicuri che sarei diventato un grande calciatore e non volevano rovinarmi il futuro. La vita è durissima, vai a letto col rumore degli spari che sale dalle strade e mangiare tutti i giorni non è scontato. Lì diventai adulto in fretta e ho imparato a non mollare mai. Ai miei tempi c'era un codice, invece oggi la droga ha peggiorato le cose e ha cancellato ogni formadi rispetto in generale". 

    "Il Boca è la mia vita, la squadra che ho sempre amato. Per problemi economici fui ceduto al Corinthians, ma ho vinto ogni cosa e vissuto emozioni incredibili. Ricordo la gioia più grande, l'Intercontinentale 2003 strappata al Milan. E ancora soffro per il cartellino rosso preso nella semifinale di Libertadores 2004 contro il River Plate: avevo appena segnato l’1-1 e l’arbitro mi buttò fuori per troppa esultanza. Superammo poi il River ai rigori, ma io saltai la finale persa con l’Once Caldas. Meno male che prima di lasciare Buenos Aires portammo a casa la Copa Sudamericana, almeno me ne andai con un successo importante. Tornerò di sicuro al Boca, ma per ora la mia testa è qui, alla Juve. Sto davvero bene a Torino e torinese sarà il mio prossimo figlio, Lito junior". 

    "Il tecnico più importante della mia carriera è stato Carlos Bianchi, che mi ha fatto esordire nel grande calcio. Con Bielsa ho vissuto i miei anni migliori in Nazionale, vincendo le Olimpiadi di Atene. Maradona è il più grande della storia. Non voglio parlare di Nazionale, il ct Sabella non mi mai chiamato. Messi è il più forte calciatore argentino di sempre, naturalmente insieme a Maradona, che in più ha vinto un Mondiale".

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