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    Tevez: 'Nel 2016 torno al Boca. Osvaldo? Magari. Non si vince grazie agli arbitri'

    Tevez: 'Nel 2016 torno al Boca. Osvaldo? Magari. Non si vince grazie agli arbitri'

    Carlos Tevez si è concesso una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport per raccontare a tutto tondo la sua avventura alla Juventus, i suoi progetti futuri e anche quelli del club bianconero.

    NEL 2016 TORNO AL BOCA - "L'ho già detto più volte, il discorso per me è chiuso. Quando ho firmato per tre anni con la Juve ho detto fin dall'inizio, anche alla società, che quello sarebbe stato il mio ultimo contratto prima di tornare al Boca. Ma nessuno ha commentato nulla. Il problema è che quando non c'è notizia si cerca di tirarla fuori. Prima del Boca, però, voglio vincere tutto qui".

    LE DIFFERENZE FRA CONTE E ALLEGRI - "Conte e Allegri? Quest'estate quando Conte ha lasciato squadra, società e tifosi così all'improvviso sono rimasto sorpreso, ma ho continuato ad allenarmi con la stessa intensità di sempre. Eravamo preoccupati all'inizio ma poi con Allegri abbiamo capito che sarebbe cambiato il modo di giocare, non il feeling tra noi. Sono tecnici diversi, Conte lavora sulla psicologia, Allegri allena le motivazioni. Io personalmente gioco molto diversamente dall'anno scorso, ho più libertà, gioco più alla sudamericana. La squadra ora ha più libertà d'azione, mentre con Conte eravamo più precisi, voleva noi punte sempre vicine e non gli piaceva che arretrassi troppo. Con Allegri sono più libero".

    OSVALDO E' IL BENVENTUO - "Pablo è un amico, ci sentiamo in continuazione: sarei contento se arrivasse e non combinerebbe casini perchè con questo gruppo non si scherza.  Alla fine è un ragazzo buono che ha il sangue più caldo degli altri. Magari deve solo imparare a controllarsi un po'. Alla Juve però è la squadra che comanda il tutto, non Conte o qualcun altro".

    BASTA PARLARE DI ARBITRI! - "In Italia state rompendo il giocattolo, mi spiace soprattutto quando dopo il 90' giocatori e allenatori non ammettono la sconfitta: sempre a caccia di un alibi. In Inghilterra e Argentina non è così. La verità è che un arbitro non mi ha mai fatto vincere nè perdere un partita. Chi gioca dovrebbe saperlo. E' una cultura che fa solo male. Di questo passo il calcio italiano è destinato a perdere sempre più credibilità".

    DA MORATA A POGBA - "Morata è un talento, giocando più gare guadagnerà ancora più fiducia e miglioreremo l'intesa. Coman ha le caratteristiche per diventare un grande, tecnica e rapidità, crescerà molto. Sono ragazzi, ma chi impressiona è Pogba, tutti dicono che vale 100 mln, lui non cambia mai, si allena come sempre, ha la testa giusta e diventerà un campione, di questo ne siamo tutti sicuri". 

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