Test fisici Fiorentina:| La Viola 'viaggia' piano
Test incrementale per misurare la potenza aerobica e il massimo consumo di ossigeno (VO2max) ieri mattina allo stadio 'Ridolfi' per i giocatori della Fiorentina. I calciatori sono arrivati al campo provenienti dall'attiguo Franchi a bordo dei pulmini, scaglionati in quattro gruppi, e si sono sottoposti al test in pista, che prevedeva giri di corsa con un incremento costante della velocità, guidati da segnali acustici che corrispondevano a punti della pista da raggiungere, segnati da birilli, entro lo scoccare del suono stesso. Al momento della 'saturazione' il giocatore si arrendeva e si fermava.
Nel primo gruppo, composto da Pasqual, Jovetic, Seferovic, il nuovo arrivato Romulo e De Silvestri: l'ex laziale non è risultato tra i migliori in assoluto. Ma le sorprese e i dati più interessanti (in negativo) arrivano dal secondo gruppo, quello che comprendeva Nastasic, Montolivo, Behrami, Gilardino. Il Gila per esempio si è fermato dopo 14’46'' ovvero dopo 2800 metri percorsi. Su questi stessi parametri sono risultati anche Gamberini, Cerci e Natali. A ruota Montolivo che ha corso per non più di 16’05'' coprendo in questo lasso circa 3 km (a un'andatura media di oltre 5' al chilometro, quella che un podista di media caratura adotta per il riscaldamento pregara). Il centrocampista, nel dettaglio, è passato in 2'47'' dopo il primo giro di 400 metri, ha coperto il primo chilometro in 6'22'', è transitato in 11'21'' ai 2000 metri. Behrami è andato avanti, fermandosi dopo il birillo dei 3200 metri dopo 16'21'', Nastasic ha proseguito ancora oltre è si è fermato dopo 18'59'' risultando il più resistente di questo gruppetto. Il migliore è risultato essere Babacar nel gruppo successivo che ha deciso che non ne poteva più solo dopo 19'45'', e non appariva nemmeno provato più di tanto.
Al termine di ogni prova i preparatori atletici si fiondavano a prelevare ai giocatori il campione di lattato per effettuare le relative analisi, mentre Mihajlovic si limitava ad osservarne il lavoro. Il 'Ridolfi' era blindato, con le 'maschere' a presidiare gli ingressi, ma non sono state nemmeno sfruttate le attrezzature e gli spogliatoi della struttura, considerata un gioiellino all'avanguardia in Italia (con tra l'altro un'ampia e confortevole area indoor). Lo staff ha preferito montare un paio di ombrelloni al centro del prato per creare una base logistica facilmente presidiabile. E dalle casse acustiche poste tutto intorno, a fine allenamento, è partita musica ad alto volume.
(Il Nuovo Corriere di Firenze)