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Tello, un Forrest Gump per la Fiorentina
Sfumato Ocampos dopo l'infortunio procuratosi nell'ultimo match di Ligue 1 e raffreddatosi l'interesse per il milanista El Shaarawy, i radar degli uomini mercato della Fiorentina sono ora puntati sull'attaccante classe 1991 del Porto Cristian Tello, ex enfant prodige della cantera del Barcellona e oggi alternativa caldissima per il ruolo di vice Kalinic in viola al posto del partente Giuseppe Rossi. Un talento non esploso mai del tutto a causa di un carattere timido e introverso che non gli ha mai permesso di emergere rispetto ai tanti campioni acquistati dal Barcellona nel suo ruolo e chiuso negli anni dagli arrivi di Alexis Sanchez prima, di Neymar e Suarez poi.
L'UOMO DI LOPETEGUI - In prestito biennale al Porto dallo scorso anno, Tello non è riuscito in questa stagione a ritagliarsi lo stesso spazio avuto in quella passata agli ordini del tecnico spagnolo Lopetegui, l'allenatore con cui l'ex blaugrana si era laureato campione d'Europa Under 21 nel 2013 ai danni dell'Italia di Devis Mangia. 37 presenze complessive tra campionato e coppe nel suo primo anno con i Dragoni, quest'anno il minutaggio si è ridotto sensibilmente, con soli 4 gettoni da titolare in campionato e nessuna rete all'attivo. Il feeling col club portoghese si è interrotto e la Fiorentina è pronta a trattare col Barcellona, tuttora proprietario del suo cartellino, per ottenerne il prestito con diritto di riscatto.
FORREST TELLO - Già, il Barcellona. Tello ha vissuto l'esperienza forse irripetibile di fare parte per due volte della formazione catalana, per 6 anni nel settore giovanile (dal 2002 al 2008) e poi, dopo una breve parentesi nell'Espanyol (con cui debutta anche in Segunda Division con la squadra B), il ritorno nel 2010 su forte input di Pep Guardiola. L'attuale allenatore del Bayern Monaco e Luis Enrique sono coloro che hanno plasmato il talento di un ragazzo nato come attaccante centrale e dal buon fiuto sotto porta e trasformatosi in un esterno, preferibilmente mancino, in possesso di una velocità fuori dal comune (tanto da essere paragonato all'Henry dell'Arsenal). Guardiola lo definì un proiettile dopo averlo visto all'opera per la prima volta in prima squadra, il suo soprannome negli anni è diventato Forrest Tello, perchè esattamente come il personaggio cinematografico Forrest Gump interpretato da Tom Hanks le sue progressioni sulla fascia sono diventati inarrestabili, talvolta anche a scapito della lucidità sottoporta.
I PRECEDENTI PORTILLO E KEIRRISON - Nella mente di Paulo Sousa, Tello tornerebbe a giocare come prima punta e rappresenterebbe un'alternativa di maggiore movimento rispetto a Kalinic e a Babacar, sempre che quest'ultimo non venga ceduto. La Fiorentina punta sulla sua rapidità abbinata ad ottime qualità individuali e alla capacità di calciare con grande precisione con entrambi i piedi, ma si augura di non ripetere la sfortunata esperienza vissuta con altri due giovani e promettenti attaccanti arrivati dalla Spagna, il madridista Portillo e l'altro blaugrana Keirrison, arrivati con enormi aspettative ma rivelatisi due dei maggiori flop dell'era Della Valle.
L'UOMO DI LOPETEGUI - In prestito biennale al Porto dallo scorso anno, Tello non è riuscito in questa stagione a ritagliarsi lo stesso spazio avuto in quella passata agli ordini del tecnico spagnolo Lopetegui, l'allenatore con cui l'ex blaugrana si era laureato campione d'Europa Under 21 nel 2013 ai danni dell'Italia di Devis Mangia. 37 presenze complessive tra campionato e coppe nel suo primo anno con i Dragoni, quest'anno il minutaggio si è ridotto sensibilmente, con soli 4 gettoni da titolare in campionato e nessuna rete all'attivo. Il feeling col club portoghese si è interrotto e la Fiorentina è pronta a trattare col Barcellona, tuttora proprietario del suo cartellino, per ottenerne il prestito con diritto di riscatto.
FORREST TELLO - Già, il Barcellona. Tello ha vissuto l'esperienza forse irripetibile di fare parte per due volte della formazione catalana, per 6 anni nel settore giovanile (dal 2002 al 2008) e poi, dopo una breve parentesi nell'Espanyol (con cui debutta anche in Segunda Division con la squadra B), il ritorno nel 2010 su forte input di Pep Guardiola. L'attuale allenatore del Bayern Monaco e Luis Enrique sono coloro che hanno plasmato il talento di un ragazzo nato come attaccante centrale e dal buon fiuto sotto porta e trasformatosi in un esterno, preferibilmente mancino, in possesso di una velocità fuori dal comune (tanto da essere paragonato all'Henry dell'Arsenal). Guardiola lo definì un proiettile dopo averlo visto all'opera per la prima volta in prima squadra, il suo soprannome negli anni è diventato Forrest Tello, perchè esattamente come il personaggio cinematografico Forrest Gump interpretato da Tom Hanks le sue progressioni sulla fascia sono diventati inarrestabili, talvolta anche a scapito della lucidità sottoporta.
I PRECEDENTI PORTILLO E KEIRRISON - Nella mente di Paulo Sousa, Tello tornerebbe a giocare come prima punta e rappresenterebbe un'alternativa di maggiore movimento rispetto a Kalinic e a Babacar, sempre che quest'ultimo non venga ceduto. La Fiorentina punta sulla sua rapidità abbinata ad ottime qualità individuali e alla capacità di calciare con grande precisione con entrambi i piedi, ma si augura di non ripetere la sfortunata esperienza vissuta con altri due giovani e promettenti attaccanti arrivati dalla Spagna, il madridista Portillo e l'altro blaugrana Keirrison, arrivati con enormi aspettative ma rivelatisi due dei maggiori flop dell'era Della Valle.