Telecronache Europei:|Rai sotto accusa
n questo avvio di Europeo, un importante spunto di discussione è dato dall'inadeguatezza delle telecronache e della copertura Rai. A parte la censurabilissima bestemmia durante Mattina Europei, i telecronisti del Servizio Pubblico sono stati bersagliati per la loro insipienza, per la mancanza di aggiornamento professionale e per le sviste a ripetizione sul web.
In principio fu una telecronaca sciatta, old style di Gianni Bezzi, priva di commento tecnico perché Vincenzo D'Amico non è pervenuto, per aver perso l'aereo.
Infierire sulla Rai di questi tempi è come sparare sulla crocerossa. Ecco allora perché non fa quasi nemmeno notizia la telecronaca di Italia-Spagna poco sul pezzo di Bruno Gentili, il quale ha confuso i nomi dei giocatori, coadiuvato dall'approssimativo Giuseppe Dossena. Una telecronaca briosa come una tisana.
Non è che uno debba per forza di cose essere Nando Martellini, Bruno Pizzul o Niccolò Carosio, ma dai giornalisti Rai ci si aspetterebbe maggiore preparazione, più obiettività e minore partigianeria.
Cosa ha fatto Bruno Gentili per meritarsi un insufficiente in pagella? Un esordio da incubo, con strafalcioni da penna rossa. A parte rispolverare un lessico d'antan (il "gladiatore" Chiellini), non ne azzecca una nemmeno per sbaglio, specie se nella lingua di Miguel de Cervantes.
In spagnolo non doveva eccellere, ma scambiare Jordi Alba con Arbeloa per tutta la partita, chiamare Aragonés l'ex allenatore iberico, sbagliando sull'accento, storpiare il nome di Xabi Alonso in Xavi Alonso, entrare in confusione anche nel riconoscere i giocatori dell'Italia, era francamente difficile da fare in un'unica soluzione.
Anche l'espressione "l'Italia soffre a testa alta", declamata dal patriota Gentili, non è passata inosservata su Twitter. Così come l'inspiegabile "a palla scoperta", o l'arcaismo "intercettamento". Insomma una diretta da vivere con il muting.