AFP/Getty Images
Tecnologia di porta, la Serie A dice no: è solo un problema di costi?
Grandi polemiche per l’arbitraggio di Valeri in Milan-Udinese. In particolare, ha sollevato molte discussioni un gol fantasma non assegnato ai rossoneri. I replay delle tv non confermano in modo chiaro se, sul colpo di testa del rossonero Rami, il pallone abbia totalmente superato la linea di porta. Un dubbio destinato a rimanere tale, fintanto che la Serie A non deciderà di adeguarsi a quelle realtà internazionali che hanno già varato l'utilizzo della tecnologia nel gioco del calcio. Dopo un periodo di incubazione durato più di 7 anni, la tecnologia ha infatti finalmente fatto il suo ingresso anche nello sport più famoso e praticato al mondo. Vediamo brevemente come si è arrivati a questo passo verso la modernità anche nel mondo del pallone, storicamente restìo a cambiamenti netti per quanto riguarda soprattutto le modifiche regolamentari.
UN PO’ DI STORIA - Gia dal 2006 la Premier League inglese avviò le sperimentazioni in vista di una possibile applicazione dell’Hawk-Eye, già utilizzato con successo da altri sport come il tennis e il cricket. Tradotto in italiano come "occhio di falco", si tratta di uno strumento tecnologico che consiste nella riproduzione della traiettoria della palla e del percorso che ha statisticamente seguito basandosi sul principio della triangolazione, usando le immagini registrate da almeno quattro telecamere posizionate in diversi angoli del campo da gioco. Dopo un lungo iter burocratico, l’International Footbal Board Association, unico organo competente in materia di modifiche al regolamento del gioco del calcio, diede però una brusca frenata. Il 6 marzo 2010 infatti, nella consueta riunione annuale, I’IFAB non approvò definitivamente l’uso di tecnologie per la segnalazione di gol fantasma, ma si dimostrò invece favorevole all’utilizzo dei giudici di porta, ovvero due arbitri supplementari posti dietro le porte.
IL MOMENTO CHIAVE - Pochi mesi dopo però, durante i Mondiali in Sudafrica del 2010, la rete di Lampard non convalidata nell'ottavo di finale tra Inghilterra e Germania fece riesplodere il caso. I replay delle tv furono implacabili, la palla aveva nettamente superato la linea di porta. Il presidente della FIFA Joseph Blatter, che fino a quel momento si era sempre opposto all’introduzione di qualsiasi forma di moviola, cambiò radicalmente idea e iniziò a parlare sempre più insistentemente di necessità di sussidio tecnologico per aiutare gli arbitri, suggerendo all’organismo preposto di rivedere la propria posizione. Così avvenne. Nel luglio del 2012, durante un’assemblea straordinaria tenutasi a Kiev, l’IFAB approvò l’utilizzo della tecnologia di porta e nell’ottobre dello stesso anno anche la FIFA diede il proprio assenso. Per scegliere quale azienda dovesse essere la fornitrice ufficiale FIFA di Goal Line Technology, fu indetto un bando a cui si presentarono altri tre fornitori oltre ad Hawk-Eye, tutti già in possesso di regolare licenza. Alla fine vinse la tedesca GoalControl GmbH che divenne il fornitore ufficiale FIFA di GLT, chiamata GoalControl-4D.
TUTTO IN MENO DI UN SECONDO – Ma come funziona questa tecnologia? Consiste in sette telecamere per ogni porta, collocate sulla struttura interna del tetto dello stadio lungo le due aree di rigore. Le telecamere si attivano ogni volta che la palla entra in area e sono in grado di registrare fino a 500 fotogrammi al secondo. In seguito, le sequenze di immagini vengono inviate tramite cavi a fibra ottica a un'unità centrale di elaborazione che, attraverso un software, calcola l'esatta posizione della palla con un margine di errore di 5 mm. Quando il pallone supera interamente la linea, viene inviato un segnale radio a un orologio indossato al polso dall’arbitro che provoca una vibrazione facendo comparire la scritta 'GOAL'. Il software ha la capacità, inoltre, di produrre un’immagine di un campo virtuale in 3D in modo che possa essere usata dalle televisioni per legittimare la decisione presa dal direttore di gara.
L’UTILIZZO IN COMPETIZIONI UFFICIALI - GoalControl-4D fu installato in tutti gli stadi brasiliani in cui vennero disputate partite della Confederations Cup 2013 e nei due impianti che hanno ospitato il Mondiale per club in Marocco del 2013. In entrambe le competizioni, però, non si verificò alcun episodio di gol fantasma, ma era solo questione di tempo prima che accadesse. Ai Mondiali del 2014 in Brasile, infatti, fu necessario usare la GLT per capire se il tiro di Benzema, dopo essere andato a sbattere sul palo interno della porta dell’Honduras, avesse o meno superato interamente la linea. Il fermo immagine successivo mostrato sul maxischermo dello stadio (vedasi foto allegata) toglieva qualsiasi dubbio: il pallone era entrato completamente e l'arbitro aveva preso la decisione corretta.
LE INCOGNITE - Non tutti, tuttavia, sono concordi con l’utilizzo della Goal Line Technology. Le principali critiche che vengono fatte all’uso di questa tecnologia sono due. Facendo una stima, calcolata sui costi sostenuti per installare la tecnologia di porta negli stadi brasiliani, questa tecnologia graverebbe sul bilancio di ogni squadra di club per 340/350 mila euro a stagione. Se il costo è sostenibile senza problemi da squadre di primo livello, un discorso totalmente diverso va fatto per team di categoria inferiore per cui, sobbarcarsi un costo del genere, potrebbe incidere pesantemente sul bilancio societario. La seconda perplessità è di carattere filosofico: in molti sostengono che, con l’utilizzo della tecnologia, si andrebbe a "eliminare l’errore umano e con sè quel tocco di imponderbabilità che fa parte da sempre del gioco del calcio". Questa frase, pronunciata dal presidente della Uefa Michel Platini, non trova però riscontro negli altri sport in cui la tecnologia è utilizzata con successo, spesso consentendo di decidere in modo equo addirittura l’assegnazione di un titolo e senza intaccare il ruolo degli ufficiali di gara.
UN PO’ DI STORIA - Gia dal 2006 la Premier League inglese avviò le sperimentazioni in vista di una possibile applicazione dell’Hawk-Eye, già utilizzato con successo da altri sport come il tennis e il cricket. Tradotto in italiano come "occhio di falco", si tratta di uno strumento tecnologico che consiste nella riproduzione della traiettoria della palla e del percorso che ha statisticamente seguito basandosi sul principio della triangolazione, usando le immagini registrate da almeno quattro telecamere posizionate in diversi angoli del campo da gioco. Dopo un lungo iter burocratico, l’International Footbal Board Association, unico organo competente in materia di modifiche al regolamento del gioco del calcio, diede però una brusca frenata. Il 6 marzo 2010 infatti, nella consueta riunione annuale, I’IFAB non approvò definitivamente l’uso di tecnologie per la segnalazione di gol fantasma, ma si dimostrò invece favorevole all’utilizzo dei giudici di porta, ovvero due arbitri supplementari posti dietro le porte.
IL MOMENTO CHIAVE - Pochi mesi dopo però, durante i Mondiali in Sudafrica del 2010, la rete di Lampard non convalidata nell'ottavo di finale tra Inghilterra e Germania fece riesplodere il caso. I replay delle tv furono implacabili, la palla aveva nettamente superato la linea di porta. Il presidente della FIFA Joseph Blatter, che fino a quel momento si era sempre opposto all’introduzione di qualsiasi forma di moviola, cambiò radicalmente idea e iniziò a parlare sempre più insistentemente di necessità di sussidio tecnologico per aiutare gli arbitri, suggerendo all’organismo preposto di rivedere la propria posizione. Così avvenne. Nel luglio del 2012, durante un’assemblea straordinaria tenutasi a Kiev, l’IFAB approvò l’utilizzo della tecnologia di porta e nell’ottobre dello stesso anno anche la FIFA diede il proprio assenso. Per scegliere quale azienda dovesse essere la fornitrice ufficiale FIFA di Goal Line Technology, fu indetto un bando a cui si presentarono altri tre fornitori oltre ad Hawk-Eye, tutti già in possesso di regolare licenza. Alla fine vinse la tedesca GoalControl GmbH che divenne il fornitore ufficiale FIFA di GLT, chiamata GoalControl-4D.
TUTTO IN MENO DI UN SECONDO – Ma come funziona questa tecnologia? Consiste in sette telecamere per ogni porta, collocate sulla struttura interna del tetto dello stadio lungo le due aree di rigore. Le telecamere si attivano ogni volta che la palla entra in area e sono in grado di registrare fino a 500 fotogrammi al secondo. In seguito, le sequenze di immagini vengono inviate tramite cavi a fibra ottica a un'unità centrale di elaborazione che, attraverso un software, calcola l'esatta posizione della palla con un margine di errore di 5 mm. Quando il pallone supera interamente la linea, viene inviato un segnale radio a un orologio indossato al polso dall’arbitro che provoca una vibrazione facendo comparire la scritta 'GOAL'. Il software ha la capacità, inoltre, di produrre un’immagine di un campo virtuale in 3D in modo che possa essere usata dalle televisioni per legittimare la decisione presa dal direttore di gara.
L’UTILIZZO IN COMPETIZIONI UFFICIALI - GoalControl-4D fu installato in tutti gli stadi brasiliani in cui vennero disputate partite della Confederations Cup 2013 e nei due impianti che hanno ospitato il Mondiale per club in Marocco del 2013. In entrambe le competizioni, però, non si verificò alcun episodio di gol fantasma, ma era solo questione di tempo prima che accadesse. Ai Mondiali del 2014 in Brasile, infatti, fu necessario usare la GLT per capire se il tiro di Benzema, dopo essere andato a sbattere sul palo interno della porta dell’Honduras, avesse o meno superato interamente la linea. Il fermo immagine successivo mostrato sul maxischermo dello stadio (vedasi foto allegata) toglieva qualsiasi dubbio: il pallone era entrato completamente e l'arbitro aveva preso la decisione corretta.
LE INCOGNITE - Non tutti, tuttavia, sono concordi con l’utilizzo della Goal Line Technology. Le principali critiche che vengono fatte all’uso di questa tecnologia sono due. Facendo una stima, calcolata sui costi sostenuti per installare la tecnologia di porta negli stadi brasiliani, questa tecnologia graverebbe sul bilancio di ogni squadra di club per 340/350 mila euro a stagione. Se il costo è sostenibile senza problemi da squadre di primo livello, un discorso totalmente diverso va fatto per team di categoria inferiore per cui, sobbarcarsi un costo del genere, potrebbe incidere pesantemente sul bilancio societario. La seconda perplessità è di carattere filosofico: in molti sostengono che, con l’utilizzo della tecnologia, si andrebbe a "eliminare l’errore umano e con sè quel tocco di imponderbabilità che fa parte da sempre del gioco del calcio". Questa frase, pronunciata dal presidente della Uefa Michel Platini, non trova però riscontro negli altri sport in cui la tecnologia è utilizzata con successo, spesso consentendo di decidere in modo equo addirittura l’assegnazione di un titolo e senza intaccare il ruolo degli ufficiali di gara.