'Per esempio potremmo scrivere In ricordo di Vincenzo Claudio Spagnolo, morto per mano assassina antisportiva'. Cosimo Spagnolo aveva dato questa indicazione di massima nell'intervista di ieri al Secolo XIX su Genoa-Milan e Milan-Genoa del prossimo campionato. 'Proviamoci - aveva detto - ma senza abbassare la guardia', riferendosi alla possibilità di costruire qualcosa per riportare tutti allo stadio. E aveva appunto ricordato la lettera preparata da lui e Vincenzo Torrente per chiedere al Comune una targa sul cippo che ricorda il figlio ucciso prima di Genoa-Milan del 29 gennaio 1995.
'Ho letto quanto ha spiegato e illustrato Cosimo Spagnolo - ha risposto l'assessore Paolo Veardo - condivido quanto ha detto ieri e in occasione dell'ultimo Genoa-Milan, così come in passato. La richiesta della targa è legittima, il Comune procederà in merito'. Ovvero Veardo porterà la decisione alla commissione toponomastica per le autorizzazioni del caso, 'ma per una vicenda di questo tipo non ci sono problemi'. L'impegno non è solo burocratico: 'Credo che Cosimo Spagnolo e la sua famiglia abbiano saputo offrire una testimonianza e un insegnamento da un lato con la dignità del loro dolore e dall'altro con quanto ha sempre fatto e sostenuto il padre di Spagna'.
La targa e quanto dovrà esserci scritto avrà il vaglio della commissione, ma l'indicazione espressa da Cosimo Spagnolo nell'intervista va bene 'e ne parleremo, comunque, per definire bene cosa e come è meglio mettere. Il messaggio e la testimonianza sono giusti e significativi'. I tempi? 'La targa che sarà sistemata e fatta dal Comune potrebbe essere inaugurata o in occasione del Trofeo Spagnolo, oppure per la prima giornata di campionato del Genoa al Ferraris. Vedremo di comune accordo quale potrebbe essere la soluzione migliore'. E Veardo non è certo indifferente alle possibili inizative che potrebbero concretizzarsi affinché Genoa-Milan e Milan-Genoa tornino a giocarsi sotto gli occhi di tutto il pubblico.
'Il dibattito che si è aperto è positivo e anche corretto, sarà importante il coinvolgimento e quanto i tifosi potranno dire e sapranno fare'. Stessa linea di Mario Tullo, deputato del Pd, da anni nel mondo delle tifoserie e da mesi impegnato sul fronte Genoa-Milan: 'La politica in quanto tale, senza mettere cappelli di alcun colore in testa a nessuno, può fare la sua parte nelle istituzioni. Ma ha anche ragione Cosimo Spagnolo quando dice di non abbassare la guardia e che si aspetta un segnale da Milano e un coinvolgimento concreto delle tifoserie contro la violenza. Ciascuno può fare la sua parte - osserva Tullo - senza farci e senza creare illusioni, penso che un percorso si sia aperto. Vedremo dove porterà'.
(Il Secolo XIX)