Talk Napoli. Bruscolotti a CM: 'Napoli batte Milan, ma è presto per dire scudetto'
Da quando ha Bruscolotti ha consegnato la fascia di capitano del Napoli a Diego Maradona, sotto il Vesuvio ne hanno viste di tutti i colori. Difensore arcigno fuori quanto sereno e tranquillo fuori, “Beppe” Bruscolotti, che dalle parti dello stadio San Paolo chiamavano “il palo di ferro” (che in dialetto napoletano si traduce - ‘O pal e fierr ), porta in dote più di cinquecento partite in maglia azzurra. Lui, per sedici anni difensore vecchia maniera, di quelli che, per intenderci, “non facevano troppi complimenti”, conosce bene il significato dell’entusiasmo popolare a Napoli, e da ex capitano e tifoso, con Calciomercato.com non riesce ad esimersi dal pronosticare il risultato della super sfida di domenica sera con il Milan…
Dopo il pareggio in casa del Manchester City, tutti stanno osannando il Napoli. Lei cosa pensa del momento degli azzurri di Mazzarri?
"Il pareggio in Champions League vale moltissimo, ma segue anche una bella prestazione a Cesena nella prima di campionato. In Inghilterra la squadra mi è piaciuta molto. I ragazzi hanno giocato come dovevano. Certo qualche sbavatura all’inizio, ma non credo che si possano colpevolizzare, anche perché erano alla prima vera gara in Champions, contro una corazzata, costruita per vincere tutto. Attenzione però, c’è una cosa che non condivido, ed è la grande idea che ci stiamo facendo del Manchester City. Quella di Mancini non ha dimostrato di essere poi tanto superiore al Napoli. C’è tanto clamore, ma chi ha meritato di vincere è stato il Napoli!".Domenica sera al San Paolo si gioca subito una classicissima del calcio italiano: Napoli-Milan.
"Beh, io ne ho giocata qualcuna, e qualcuna l’ho anche vinta in un periodo per noi bellissimo".
Si riferisce all’epoca di Maradona?
"Ovviamente. Diego era il nostro elemento di forza in più. Era capace di risolvere la partita in ogni momento e ci caricava come nessuno. Con lui in campo tutti dovevano fare attenzione in ogni momento della gara. E vi dirò di più, spesso era lui che caricava i tifosi. A Napoli c’è un tifo meraviglioso, eppure a volte si fermavano a cantare, e solo lui riusciva a ricaricarli. Aveva il carisma e la forza per muovere una folla di 80.000 persone!".
L’attualità del calcio italiano tratta molto le difficoltà in questo avvio di stagione di Inter e Roma. Lei si unisce al coro di quelli che invocano cambi di panchina da subito?
"No. Per entrambe le squadre non vedo problemi irrisolvibili. A parte una partita in Europa e la Supercoppa Italiana, la Roma e l’Inter hanno giocato una sola gara di campionato. Con tecnici nuovi ci vuole almeno il tempo perché si capisca bene come può giocare la squadra, in base alle caratteristiche dei giocatori in rosa. Se poi ci si mettono anche gli infortuni, ecco che arrivano sconfitte e polemiche. Io direi di aspettare. Anche perché giocano contro già sabato sera.. Entrambe sono dietro a Napoli e Milan, ma non vivono sicuramente situazioni compromesse".Tutt’altra aria si respirerà al San Paolo domenica sera. Il suo Napoli degli anni ’80 e quello del 2011 potrebbero avere lo stesso grande avversario nel Milan di Allegri.
"Il Milan è sempre il Milan. Ha una struttura rodata e vincente. E’ la squadra favorita per lo scudetto, che tra l’altro porta cucito sul petto. I tempi, da quando giocavo io, indubbiamente sono cambiati, ma la passione per il Napoli è sempre viva e fortissima. E dirò di più, oggi forse c’è un ottimismo ancora maggiore. Vivo un coinvolgimento dilagante della gente, forse figlio della consapevolezza che la società è cresciuta e la squadra fa passi da gigante. E tutto è successo in pochissimi anni. Non parlerei di scudetto perché siamo solo all’inizio, ma la strada è quella giusta. E per intraprenderla bisogna battere le concorrenti".Sappiamo che lei si diverte a fare pronostici, alla faccia della scaramanzia. Come finisce Napoli-Milan?
"Va bene, sto al gioco. Il gruppo di Mazzarri mi piace. Giocano sempre per vincere. Io dico che vince il Napoli 2-1!".