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Talento giramondo dal carattere forte: chi è Lang, nuovo obiettivo del Milan
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VALIGIA IN MANO - E pensare che in Belgio non ci voleva andare. Considerava i Blauw en Zwart un passo indietro nella sua carriera, il fallimento della vita, la fine della sua avventura all'Ajax, il club del suo cuore, dove nel 2015 era arrivato per scrivere la storia, dopo un'infanzia in giro per l'Europa a seguire il patrigno Nourdin Boukhari, che l'ha portato a giocare per Feyenoord, Besiktas e Nantes. Ad Amsterdam, nonostante i gol a grappoli nelle selezioni giovanili e la tripletta all'esordio al Twente (il primo giocatore a riuscirci dal 1959), le cose non sono andate nel verso giusto, complice la grande concorrenza, la mancanza di disciplina e qualche atteggiamento poco professionale fuori dal campo.
CRESCITA - Estroverso e polemico, Lang ai tempi dell'Ajax è descritto come uno che fatica a concentrarsi, che vuole tutto e subito, che non ama stare fuori. Un carattere non sempre facile da gestire, che ha spinto Overmars a cederlo per 6 milioni al Bruges. Dove è cresciuto molto, anche fuori dal campo, nonostante quale incidente di percorso (alla festa per il titolo del Bruges ha intonato il coro anti Anderlecht e antisemita "piuttosto morto che un ebreo sportivo"). Di lui si sono accorti i grandi club, con il Milan in testa, e l'Olanda, che l'ha convocato per le sfide di qualificazione a Euro 2022 contro Lettonia e Gibilterra. Lang è diventato grande, ora è pronto per il grande salto.