La storiografia romanista racconta da sempre della specie di ponte ideale che unisce i colori giallorossi al Brasile. Ma se Falcao e Cerezo sono incagliati nell’immaginario del tifoso, la risalita di popolarità che sta avendo negli ultimi tempi Rodrigo Taddei ha qualcosa di struggente. Come riporta La Gazzetta dello Sport, con l’eccezione di Totti e De Rossi, è l’ultimo dei pretoriani dell’era Spalletti, con un contratto in scadenza fra tre mesi. Eppure, dopo che Garcia gli ha spolverato di dosso la naftalina riciclandolo in prezioso interno di centrocampo, è parso che la gente non aspettava altro che rinnamorarsi di lui, della sua corsa, della sua tecnica, della sua esperienza, della sua duttilità, della sua capacità di sacrificio. Domenica scorsa contro il Sassuolo, la palla rubata a Mendes nel finale è stata la chiave per il raddoppio e i tifosi hanno apprezzato, tributando alla fine a Don Rodrigo una ovazione degna dei giorni migliori. E allora perché sorprendersi se il brasiliano – sempre disponibile con gli autografi e sempre cortese nei saluti – pochi giorni fa ha sostenuto: 'Il mio sogno è quello di restare alla Roma. Se dovesse succedere, sarei l’uomo più felice del mondo, ma senza essere considerato un peso per la squadra, i tifosi e l’ambiente'.