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Tacchinardi boccia Motta: "La Juventus perde perché non ha l'ossessione di vincere". Sabatini: "Cambi incomprensibili"
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Il Milan batte i bianconeri in rimonta nella seconda semifinale della Supercoppa Italiana, il 2-1 permette ai rossoneri di regalarsi il derby in finale con l'Inter e festeggiare con una vittoria la prima di Sergio Conceiçao sulla panchina del Diavolo.
Nel frattempo in casa Juve si fanno i primi processi e il tecnico Motta è il primo nome: a pesare è la sua scelta di togliere Sam Mbangula e Dusan Vlahovic mandando in campo Andrea Cambiaso e Nico Gonzalez sull'1-0, risultato ribaltato pochi minuti dopo dal Milan con la Vecchia Signora che non è più stata in grado di riacciuffare la gara.
TACCHINARDI BOCCIA MOTTA - Nel post-partita su Canale 5, l'ex centrocampista bianconero oggi opinionista Alessio Tacchinardi ha criticato duramente il Motta: "La Juve ha perso perché Thiago Motta non ha l'ossessione di vincere le partite. Anche stavolta si è vista una Juve in controllo per 60 minuti, prima che una disattenzione permettesse agli avversari di recuperare. La Juve gioca, controlla, domina, ma poi butta spesso via il vantaggio".
SABATINI E I CAMBI DI MOTTA - Rincara la dose il giornalista Sandro Sabatini, che in studio continua dopo la critica di Tacchinardi: "Motta ha tolto Mbangula che era il migliore in campo e Vlahovic, si è auto-impedito di poterla recuperare. Non si gioca senza centravanti. I cambi di Motta sono difficili da capire e da spiegare. Cosa ha aiutato questo Milan a vincere? Si vince con un po' di fortuna o di sfortuna ed errori degli avversari. Il rigore c'è per un errore di Locatelli, il secondo gol c'è un errore involontario di Gatti e uno di Di Gregorio. In mezzo c'è un cambio che dà un senso di incertezza alla squadra. Quando escono Mbangula e Vlahovic per la squadra è difficile avere un senso positivo: diventa una squadra che ha la faccia di Vlahovic quando esce".
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