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Szeszurak chiama Italia: 'Ho lavorato con Maradona. Ora sogno di allenare il Napoli'
Se il clcio europeo è negli obiettivi di Szeszurak, c'è una città in particolare a cui aspira con fermezza. E non potrebbe essere altrimenti: "In Italia mi piacerebbe allenare ovunque, come ho detto amo l'Italia e il calcio italiano, però non posso negare che un pezzo di cuore preferirebbe Napoli, la casa di Maradona, o anche Sorrento che è lì vicino. Ovviamente non mi spiacerebbero neanche piazze come Inter o Milan, ma non avrei problemi neppure ad accettare una squadra in Serie B. L'Italia per noi argentini è un Paradiso e vogliamo lavorare lì".
Innegabile l'influsso che ha avuto in lui, sia come persona che come tecnico, la presenza ravvicinata del Pibe de Oro: "Stare vicino a Maradona è speciale, Maradona è il calcio propriamente detto, è il pallone, è tutto. Per noi è l'idolo massimo, lo guardiamo e apprendiamo da lui, è un quaderno aperto. Ho avuto l'occasione di lavorare con lui in due volte e ho appreso tantissimo. Mi sento un privilegiato perchè ho avuto l'opportunità di lavorare con la stella massima dell'Argentina e con il miglior calciatore di tutti i tempi".
Un passo indietro per tornare a parlare del calcio europeo e della differenza con il calcio sudamericano, in particolare quello albiceleste: "Il calcio in Europa sta diventando il migliore del mondo, arrivano lì calciatori di tutti i paesi e il livello è altissimo. L'Argentina è un paese fucina di calciatori, talenti che però ben presto lasciano tutto per andare a giocare in Europa. C'è più eleganza, la velocità è differente. Il gioco qui è un po' più brutto, un po' più fisico, mentre in Europa si gioca ad un altro ritmo e ogni fine settimana ci piace fermarci a guardare le partite dei campionati europei. La differenza è chiara, palese. Italia, Spagna, Inghilterra il livello è altissimo. Differenze che si vedono nel controllo del pallone, l'istinto che caratterizza il calcio argentino. Ovviamente c'è anche un aspetto economico che è differente, qui in Argentina il calcio non è ricco come negli altri paesi che ho citato".
Il tecnico predilige un gioco che si basa sul 4-2-3-1, modulo molto visto in Europa e che in Italia ha avuto come massimo esponente Rafa Benitez sia a Napoli dove ha portato a casa una Coppa Italia e una Supercoppa sia con l'Inter dove ha conquistato il Mondiale per Club: "Un giocare che a me piace è quello molto rapido, gli esterni devono essere veloci, capaci di arrivare al gol con facilità e deve essere bravo nella fase difensiva, pressare alto, recuperare la palla con velocità. E' un po' il gioco che fa Simeone all'Atletico Madrid. A noi piace molto il gioco costante, senza soste. Poi quando si fa un recupero nella propria zona del campo, deve riuscire a giocare bene di sponda e andare a passare la palla al regista che può impostare nel migliore dei modi. E' molto importante avere la pressione alta in fase di non possesso ma soprattutto riuscire a trovare gli spazi per andare facilmente in gol".
Il terreno è pronto, ora la palla passa ai direttori sportivi. Intanto Guillermo Szeszurak attende la chiamata per sbarcare nel vecchio continente, patria del calcio.