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    Szczesny rovina il ritorno di Allegri. Con l'Udinese la Juve brilla anche senza Ronaldo, poi il disastro

    Szczesny rovina il ritorno di Allegri. Con l'Udinese la Juve brilla anche senza Ronaldo, poi il disastro

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Szczesny ha rovinato il ritorno di Allegri e la grande partita di Dybala. La Juve non è riuscita a rispondere subito all’Inter che aveva stravinto senza Lukaku. In vantaggio di due gol, si è fatta riacciuffare sul 2-2 dall’Udinese con due errori del portiere polacco, il primo tecnico, il secondo troppo brutto, di una superficialità incredibile. Prima del disastro di Szczesny si era visto il marchio di Allegri, era come se la Juve fosse tornata a casa, aveva riconosciuto il suo calcio, fatto di lampi individuali (fantastico Dybala, strepitoso Cuadrado), di gestione, di organizzazione, di rallentamenti e accelerazioni micidiali, di difesa attenta e ripartenze brucianti. Sembrava che gli 819 giorni dall’ultima panchina bianconera di Max fossero in realtà una trentina, non di più. Per segnare il 2-0 erano bastati due passaggi, compreso il lancio fantastico di Dybala. Ci sono altri due aspetti da sottolineare. Il primo: al debutto Ronaldo ha cominciato in panchina e Dybala si è preso subito la scena, come accadeva prima dell’arrivo di CR7 a Torino. Solo un caso? Il secondo: dopo i due anni di vacanza, per Allegri era l’esordio con i 5 cambi. Ecco, non è sembrato a suo agio.

    IL PRIMO GIOIELLO DEL 10 - La Juve ha messo subito in chiaro le sue intenzioni segnando dopo un centinaio di secondi. Azione ed esecuzione da applausi: Cuadrado (con spazio eccessivo a sua disposizione visto che Udogie era troppo distante) per Bentancur il cui inserimento in area non è stato intuito né seguito dalla difesa friulana (Walace e Makengo lo hanno abbandonato al suo buon destino), cross basso dal fondo dell’uruguayano e tocco di esterno sinistro al volo di Dybala sul secondo palo, in anticipo su Arslan. Più ordinato, più efficace, più incisivo il 4-4-2 di Allegri rispetto all’assetto molto difensivo di Gotti. Ovviamente, la prima netta differenza era quella tecnica, ma sul piano tattico i bianconeri trovavano spazi abbondanti sulla sua destra, sull’asse Cuadrado-Bentancur. Sul colombiano giocava il giovanissimo e ancora acerbo Udogie, sull’uruguayano c’era Makengo che però lo perdeva sempre di vista.

    IL SECONDO GIOIELLO DEL 10 - L’Udinese ha preso coraggio e un po’ di campo, si è avvicinata all’area juventina, è arrivata alla conclusione un paio di volte con Pussetto, ma la sensazione era che la Juve accettasse volentieri questa gestione, in attesa di colpire ancora. Come è successo al 23': aggancio di Bentancur e lancio di 40 metri da sinistra a destra di Dybala, palla sui piedi di Cuadrado che è entrato in area, ha saltato Nuytinck (l’olandese ha sbagliato l’intervento difensivo) e piazzato il diagonale sul secondo palo. Questa, da sempre, è la Juve allegriana: attenta, concreta e d’improvviso abbagliante. L’Udinese non l’ha mai aggredita, quando i friulani restavano senza palla si rintanavano nella propria metà campo e il ritmo si abbassava, così anche Ramsey (il regista adattato da Allegri nel ruolo che sarà di Locatelli) riusciva a stare in partita almeno quando la Juve aveva palla.

    UNA DORMITA - La Juve ha pagato caro la prima disattenzione della sua difesa. Dopo aver iniziato in pieno controllo anche la ripresa, un intervento poco efficace di De Ligt e Ramsey ha permesso ad Arslan di infilarsi in area, il tiro del turco-tedesco ea debole e centrale, ma Szczesny non l’ha trattenuto, il friulano ha agganciato la palla e il portiere ha agganciato il giocatore. Rigore netto segnato da Pereyra. Era il 6', tre minuti dopo palo pieno di Morata con un colpo di testa dopo un cross di Alex Sandro (anche stavolta male Nuytinck nella marcatura dello spagnolo).

    DENTRO RONALDO - Superato lo spavento, Gotti ha fatto due cambi d’esperienza, Stryger Larsen per Udogie e Deulofeu per Makengo. Poi è toccato a Ronaldo, insieme a Kulusevski e Chiellini, fuori Ramsey, Bernardeschi e Morata. La Juve è cambiata così, col 3-4-3: De Ligt, Bonucci e Chiellini in difesa, Cuadrado e Alex Sandro sulle due fasce, Bentancur e Danilo in mezzo, Dybala, Ronaldo e Kulusevski in avanti. In fondo a un’azione condotta da Kulusevski e Ronaldo, con un tiro da fuori area Bentancur ha centrato il secondo palo juventino. Poco prima, un piede in fuorigioco di Stryger Larsen, pizzicato da Mariani al Var, ha salvato la Juve dal secondo rigore per un tocco in area di Danilo su Deulofeu. Allegri ha cambiato ancora, togliendo Cuadrado per mettere dentro Chiesa a tutta fascia sulla destra. Era la prima volta in carriera che Allegri si cimentava con i 5 cambi e in questo primo caso le sostituzioni hanno fatto perdere l’equilibrio alla squadra che faticava a ritrovarsi.

    IL DISASTRO DI SZCZESNY - Mentre la Juve cercava di controllare e gestire il vantaggio di un solo gol, l’Udinese ha segnato ancora e anche stavolta il colpevole era Szczesny. Ma se sul primo gol l’errore era stato solo da matita rossa, sul secondo è stato clamoroso. Su un tranquillo passaggio indietro di Bonucci, il polacco si è inventato un doppio dribbling su Deulofeu e su Okaka che gli ha portato via la palla, arrivata a Deulofeu che l’ha messa dentro a porta vuota. La Juve sembrava crollata fisicamente, atleticamente e mentalmente, l’Udinese con Jajalo ha avuto anche l’occasione del 3-2, ma in pieno recupero, quando era entrato anche Locatelli, CR7 ha segnato di testa su cross pennellato di Chiesa. Il Var gliel’ha cancellato per pochi centimetri di fuorigioco.

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    TABELLINO
    ​Udinese-Juventus 2-2 (primo tempo 0-2)

    Marcatori:  2′ p.t. Dybala (J), 23’ p.t. Cuadrado (J), 5’ s.t. Pereyra rig. (U), 38’ s.t.  Deulofeu (U)

    Assist: 2’ p.t. Bentancur (J)

    Udinese (3-5-1-1): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir (45’ s.t. Zeegelaar); Molina, Arslan, Walace, Makengo (10’ s.t. Deulofeu), Udogie (10’ s.t. Larsen); Pereyra; Pussetto. All. Gotti. 

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado (30’ s.t. Chiesa), Bentancur (45’ s.t. Locatelli), Ramsey (15’ s.t. Chiellini), Bernardeschi (dal 15’ s.t. Kulusevski); Morata (15’ s.t. Cristiano Ronaldo), Dybala. All. Allegri.

    Arbitro: Pezzuto di Lecce

    Ammoniti: 4’ s.t. Szczesny (J), 31’ s.t. Walace (U), 43’ Kulusevski (J), 45'+7' s.t. Ronaldo (J)
     

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