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Szczesny al punto di usura, la Juve lo sostituisca con Perin, senza riguardo
La brava collega Fabiana Della Valle, su La Gazzetta dello Sport, ha rammentato, non senza qualche sforzo di memoria, che il portiere polacco fu decisivo, l’anno scorso, in Supercoppa con il Napoli sfoderando due interventi su Lozano e Di Lorenzo.
Non saremo noi a togliere i pochissimi meriti del passato di Szczesny, ma - al pari del nostro brillantissimo Furio Zara - non possiamo nemmeno dimenticare la papera di Oporto, con la complicità decisiva di Bentancur, nell’andata degli ottavi di Champions e, al ritorno, il gol di Oliveira su punizione che provocò, di fatto l’eliminazione della Juventus.
E’ vero che in barriera, Ronaldo diede le spalle al tiratore e si fece passare la palla in mezzo alle gambe, ma è altrettanto vero che, su un pallone piuttosto lento, Szczesny arrivò tardi e, dunque, senza nessuna spinta.
Ora, da più parti, si invoca indulgenza per il portiere della Juve, gli esperti del ruolo dicono che sbagliare si può e, soprattutto, che i due errori di Udine non intaccano il suo valore.
Il problema, invece, è proprio questo: siamo davvero tutti sicuri che Szczesny sia un portiere di valore?
Se fossi Allegri, lo avrei difeso in pubblico, come il tecnico ha fatto, ma criticato in privato soprattutto per la dinamica del secondo gol. Chiaro l’eccesso di presunzione mentre due calciatori avversari lo stavano pressando da vicino. Non è che le amnesie dell’ex Roma stanno diventando troppe e che sarebbe opportuno almeno un turno di riposo per indurlo ad essere meno superficiale di quanto non sia in certe partite?
Szczesny non sta facendo male solo nella Juve. Un po’ per sfortuna, un po’ per dabbenaggine ha provocato anche un’autorete agli Europei (storicamente la prima di un portiere nella fase finale), durante Polonia-Slovacchia 1-2, un episodio che ha condizionato il rendimento suo e della Polonia, eliminata nella fase a gironi.
Certo, le voci sul possibile arrivo di Donnarumma, di qualche mese fa, probabilmente hanno tolto serenità a Szczesny, ma a 31 anni il portiere della Juventus potrebbe benissimo essere arrivato al punto di usura, per lo meno mentale, che molti portieri attraversano. Secondo me, va seriamente valutata la possibilità di sostituirlo, almeno momentaneamente, con Perin che, forse, non è da grande squadra, al pari di Szczesny, ma al quale sono state garantite un numero significativo di presenze dallo stesso Allegri.
Riguardi psicologici non ce ne dovrebbero essere. E se fare il portiere significa svolgere un ruolo diverso da tutti gli altri, anche i compagni trovano maggiore sicurezza se fra i pali c’è un elemento affidabile. In caso contrario, l’incertezza contagia tutti e i risultati ne risentono.
Banale sottolineare come anche i due punti persi a Udine potrebbero essere rimpianti in un campionato che si annuncia equilibratissimo e fastidioso stabilire come la Juve non sia più impermeabile quanto a gol subiti: anche in amichevole precampionato, contro qualsiasi avversario vero (cioè eccetto la propria unger 23), ne ha preso almeno uno a partita. Più in generale c’è il sospetto che Szczesny non sia (più) un portiere di livello, che Perin faccia bene solo in squadre medio-piccole e che Donnarumma andasse più corteggiato, visto che si trattava di uno svincolato che valeva dodici milioni di ingaggio.
Ma ormai Donnarumma è andato e, di certo, non si può pensare, in meno di una settimana, di andare sul mercato per cercare un’alternativa a Szczesny.
Così la Juve, oltre a quello di Cristiano Ronaldo, ha un altro problema. Meno clamoroso, ma più spinoso.