Calciomercato.com

  • La fine di un'era: PSV e Philips si separano dopo 34 anni

    La fine di un'era: PSV e Philips si separano dopo 34 anni

    • Matteo Serra
    Svolta epocale per il PSV Eindhoven: il club olandese infatti, a partire dalla prossima stagione, non avrà più lo storico sponsor Philips sulle proprie maglie. Un binomio, quello con il gigante dell'elettronica, che durava da 34 anni, dalla stagione 1982. 34 anni in cui la scritta Philips è apparsa sul petto di giocatori che hanno lasciato un segno nettissimo nel calcio mondiale, come il "Fenomeno" Ronaldo, in Olanda dal 1994 al 1996(foto Soccer Style 24) dove ha dato un primo assaggio delle sue incredibili qualità, Ruud van Nistelrooy, che tra il 1998 e il 2001 si è mostrato a tutta l'Europa con la maglia bianco-rossa. Non possiamo non citare anche Romario, che il PSV portò per primo in Europa nel 1988 e con cui ha giocato fino al 1993. La società olandese è strettamente legata alla Philips e per questo l'annuncio ha sorpreso un po' tutti. Il PSV però vuole celebrare come si deve i tanti anni di partnership con lo storico sponsor, e per quest ha ideato e realizzato, insieme a Umbro, una maglietta speciale chiamata "Heritage Kit": sarà una divisa interamente rossa con colletto e bottoni bianchi, stesso colore che caratterizerà i bordi delle maniche e le righe laterali. Bianchi saranno anche i pantaloncini. Una scelta cromatica e di linea non casuale, dato che richiama la maglia che il PSV indossò proprio nella stagione 1982, la prima con lo sponsor Philips. La maglia sarà caratterizzata anche dallo storico stemma della società, quello usato dal 1917 al 1937, accompagnato dalla scritta: "Proud of you" (Orgogliosi di te). Verrà indossata dai calciatori nelle prossime uscite, mentre tra i tifosi e collezionatori del genere sta già andando a ruba.

    LE MULTINAZIONALI NEL CALCIO - La stretta connessione tra PSV e la Philips non è un caso isolato nella storia del calcio. Un altro grande esempio di squadra di calcio legata strettamente ad una multinazionale è quello del Wolfsburg: la formazione tedesca è sponsorizzata dalla Volkswagen, colosso automobilistico che ha sede proprio nella città tedesca e azionista di maggioranza del club. La società ha anche finanziato la costruzione dello stadio, che infatti si chiama Volkswagen-Arena. Sulla maglia bianco-verde della squadra campeggia la W simbolo dell'azienda. Situazione simile quella Juventus, socetà di proprietà della famiglia Agnelli e quindi strettamente legata alla Fiat, che tuttavia non è mai apparsa palesemente sulla maglietta come sponsor, se non attraverso sue ramificazioni con New Holland (stagione 2009/2010) e Jeep (2012/2013). Limitata invece a pura sponsorizzazione (e come azionista di minoranza) la partnership tra Inter e Pirelli, che dura ormai da 20 anni e che è stata recentemente rinnovata per altri 5 anni. 

    MODELLO GIAPPONESE - Se in Europa i casi in cui una società calcistica sia di stretta proprietà di una multinazionale, non è così in Giappone, dove la maggior parte dei club iscritti alla J1 League, massimo campionato di calcio nipponico, è caratterizzato da una struttura proprio di questo genere. Citiamo ad esempio gli Yokohama Marinos, nati come circolo sportivo della Nissan, il Nagoya Grampus, squadra della Toyota. E ancora gli Urawa Red Diamond collegati alla Mitsubishi, il JEF United Ichihara Chiba della Furukawa Electric.

    Altre Notizie