Svizzera, il paradosso:| Ultima europea per diritti tv
La Svizzera, nazione con il reddito pro-capite tra i più alti al mondo, nella ricca Europa del calcio fa la figura della Cenerentola. La classifica degli introiti per i diritti televisivi vede la Swiss Football League (nonostante la sigla in inglese) all’ultimo posto, perlomeno tra i Paesi europei più avanzati in ambito sportivo.
Dieci milioni di franchi, da spartire tra le dieci squadre di Super League (ai peones della Challenge vanno solo briciole), quindi, calcolo facile anche per un bambino delle elementari, un milione a testa. La classifica è comandata dall’Inghilterra, capostipite nello sfruttamento dei diritti tv, che per la sua Premier League riceve – attaccarsi bene – 1274 milioni di franchi. Una cifra che è difficile persino scrivere.
Il calcio italiano incassa 695 milioni e si piazza al terzo posto dietro la Francia (808), cifra che scatena un contenzioso che ogni anno sembra sul punto di spaccare la serie A tra grandi e piccoli. Alla fine, Galliani e soci riescono sempre a mettersi d’accordo, ma a farne le spese è una serie B sempre più figlia della serva.
Per evitare di spartire la misera torta con troppi commensali, e torniamo in Elvezia, dalla stagione 2012-2013 anche la Challenge sfiorerà l’anoressia, con sole dieci squadre al via. Chi c’è c’è, gli altri in Prima Lega in braghe di tela. Da notare poi, che a giugno 2012 scadrà la convenzione tra la SFL e Teleclub per i diritti di trasmissione in diretta delle partite di Super League, con la SSR-SRG pronta, a quanto si sussurra, a riprendersi tali diritti.
Probabile che la SFL possa giocare al rialzo e che i dieci milioni diventino di più. Sul piatto la presunta aumentata competitività di Super e Challenge League. Meno squadre e più soldi dalla tv, dunque. L’obiettivo è raggiungere almeno quei paesi che hanno un bacino d’utenza simile al nostro, ma che incassano molti più soldi dalle tv: Austria (22 milioni), Danimarca (56), Belgio (57) o Norvegia (73).