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    Svezia, Brolin: 'Calcio italiano a terra, gli servono le mie aspirapolveri'

    Svezia, Brolin: 'Calcio italiano a terra, gli servono le mie aspirapolveri'

    L'ex attaccante svedese del Parma, Tomas Brolin ha dichiarato al Corriere della Sera: "Io di due cose capisco, pallone e scommesse: voi siete favoriti, ma se a Stoccolma facciamo gol al Mondiale andiamo noi". 
    "A Stoccolma non sarà facile, vi metteremo paura, ve lo garantisco. Abbiamo una bella difesa con Lindelof e Granqvist. E, se a San Siro si riparte da 1-0 per noi, il peso finisce tutto sulle vostre spalle, per voi diventa dura. Già vedo tensione dalle vostre parti... Il tempo dei campioni è passato, il mio amico Buffon è ancora fortissimo come quando giocavamo a Parma venti anni fa, ma prima o poi tutti invecchiano. Non vedo grandi ricambi". 

    "L'assenza di Ibrahimovic è uno dei motivi della nostra crescita. Ora sono tutti più responsabilizzati, non c'è più il grande Zlatan che si prende tutto, meriti e colpe. Ogni giocatore mette qualcosa in più. Merito del c.t. Jan Andersson, ha costruito un grande gruppo. Onestamente è stata una sorpresa anche per noi, il suo 4-4-2 funziona bene, chiude e riparte, senza i tempi morti di una volta. I reparti si aiutano. E tutti corrono". 

    "Il migliore è Forsberg? Giocavo con suo padre
    Leif, eravamo coppia d’attacco nel Sundsvall 1987-88, era molto bravo. Il figlio Emil è diverso, nel Lipsia gioca esterno sinistro, buon piede, vede la porta. Sì, forse è con quello con più qualità però è il gruppo la vera forza di questa Svezia. Non è un modo di dire. Vedrete, è un blocco unico". 

    "Adesso mi sto concentrando sui cavalli, trotto, una passione che ho sempre avuto. Però le scommesse solo una parte piccola della mia vita, il tempo maggiore lo passo in azienda: sono il proprietario di una fabbrica di aspirapolvere, quello avreste bisogno per il vostro calcio". 

    "Non giriamoci intorno, rispetto a 20 o 30 anni fa il vostro calcio è sprofondato, ma non da adesso, è già un pezzo. C'è un miglioramento ma è lunga, non avete nemmeno gli stadi, sono ancora gli stessi di quando giocavo io. Li facciamo meglio pure qui in Svezia. La distanza con la Premier è impressionante". 
    "Per i soldi: prima c’erano, oggi no. Nessuno investe più nel vostro calcio, il risultato è che cala tutto: meno spettacolo e quindi meno soldi ancora. Troppi investimenti sbagliati quando potevate tutto. Guardate il mio Parma. Ecco, la Nazionale è un effetto di tutto questo. Oggi Italia e Svezia se la giocano, anche se gli Azzurri hanno qualcosa in più". 

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