AFP via Getty Images
Svegliate De Ketelaere! Tra scudetto e Champions, il Milan non può aspettarlo come ha fatto con Leao
Una partita delicata, quindi. Delicatissima, che il Milan affronta nella solita emergenza di uomini, a cui in qualche modo Pioli ha rimediato presentando molte riserve nell’ultima di campionato, un azzardo ripagato dalla franca vittoria sul Monza. E così Tonali, Giroud e Kalulu saranno carichi e riposati e Leao quasi. Chissà se ci sarà Brahim Diaz, che con i suoi numeri ha appena semplificato la pratica Monza. Pioli deciderà poco prima della partita: l’infortunio non è grave, ma giocare dopo essere usciti per un fastidio muscolare, quale che sia, a vista parrebbe un rischio. Che soprattutto il Milan non può correre, visto l’infinito elenco di lungodegenti.
De Ketelaere è pronto, sta fisicamente bene, e chissà se sarà lui - nel caso – a sostituire lo spagnolo o se invece lo scavalcherà anche Krunic. Scelte di Pioli, che certamente sceglierà ciò che a lui sembra meglio per l'occasione. Per quasi 2 mesi, c’è stato un timore quasi generale nel commentare le partite di Charles De Ketelaere, bastava un tocco, un mezzo dribbling, non un tiro perché il primo è arrivato solo a Londra, all’undicesima partita (inguardabile, peraltro), per intravederne qualità eccelse e per ripetere per l’ennesima volta che il giovane talento belga avrà un grande futuro. E non stiamo a parlare dei paragoni a metà fra Rivera (sì, Gianni Rivera!) e Kakà, roba al momento da denuncia.
Tutto ovviamente sulla fiducia, perché se Maldini l’ha così insistentemente voluto e inseguito (e pagato), CDK deve essere un giocatore oltre la norma, uno di quei predestinati, che prima o poi si affermeranno. Evviva, ma siamo sicuri che il Milan campione d’Italia aveva bisogno di questo tipo di giocatore? Noi siamo sicuri del contrario e non perché non comprendiamo e rispettiamo il progetto del club, nuova o vecchia proprietà non cambia nulla, ma perché una squadra che aveva già vinto andava rinforzata da subito, per farla diventare più forte e rivincere ancora.
Non è questione di budget, ma di scelte. Si sapeva che non c’erano i soldi per comprare i 3 giocatori che a fine maggio Maldini auspicava per tentare il salto di qualità anche in Champions e proprio per questo il “colpo” doveva essere uno “pronto”, il boost da mettere dentro già dalle prime partite. Il Milan ha aspettato 1 anno Tonali e 2 anni Leao, ma era un Milan che lottava per entrare in Europa, non il Milan che aveva già vinto lo scudetto e provava a ritrovare la sua strada in Europa. Cosa ha dato finora il mercato di agosto a Pioli? Quasi nulla, tant’è che 3 giocatori su 6 nemmeno fanno parte della lista Uefa, considerati non pronti dal Milan stesso.
Più del goffo errore davanti alla porta contro il Monza, un infortunio che va preso come tale e nulla più, di CDK preoccupa la timidezza, quasi la paura, che c’è in quasi tutte le sue giocate, l’essere scappato dal prato di San Siro al 90esimo, anziché andare a fare festa con i compagni sotto la curva. Diamogli pure tutto il tempo che gli serve per diventare un campione, ma sarebbe importante che nel frattempo lui desse anche una mano alla causa, magari già a Zagabria, in una notte che il Milan non può sbagliare.
@GianniVisnadi