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    Suso: 'Felice al Milan, clausola voluta in due. Liverpool? Mi piacerebbe tornare'

    Suso: 'Felice al Milan, clausola voluta in due. Liverpool? Mi piacerebbe tornare'

    Il Milan gli ha cambiato la vita. Suso è arrivato in Italia nel gennaio del 2015, all'aeroporto di Malpensa non c'era nessun tifoso o giornalista ad aspettarlo: un perfetto sconosciuto, preso a parametro zero dal Milan e diventato adesso simbolo rossonero. Con un passato al Liverpool che chissà se potrà diventare futuro. E tanta voglia di confermarsi ad alti livelli, come racconta a The Guardian in questa lunga intervista.

    Suso, com'è stata questa stagione per il Milan? Si aspettavano tutti grandi cose da voi...

    "Non è stata una stagione facile. Qui c'erano molte aspettative, abbiamo vissuto poi un momento difficile e da quando è arrivato Gattuso è migliorato tutto. Stiamo lavorando per arrivare in Europa".

    Cosa è cambiato rispetto al passato in questo Milan?

    "La società ha cambiato tanto, ha investito sugli acquisti di tanti giocatori: non è mai facile un cambio così grande. Da inizio anno a oggi siamo migliorati molto, la squadra è in crescita. E poi siamo in tanti ragazzi giovani nel Milan, un motivo in più per necessitare di tempo; ma siamo sulla strada giusta".

    Sei arrivato nel 2015 senza giornalisti o tifosi ad accoglierti, oggi sei uno dei migliori giocatori della Serie A: cos'è il Milan per te? Come ti ha cambiato la vita?

    "Il Milan è una parte importante della mia vita e una delle cinque o sei società più importanti al Mondo. Quando sono arrivato qui non è stato facile: non ho giocato molto, sono andato al Genoa in prestito perché volevo far bene e giocare con la maglia rossonera. Il Milan è sempre stato il mio sogno: quando ero bambino guardavo i campioni che vestivano questa maglia... (sorride, ndr). Per me è motivo di orgoglio giocare qui e sono felicissimo di esserci. Un giorno a mio figlio potrò dire: tuo papà ha giocato nel Milan".

    Il vostro allenatore è Gennaro Gattuso: una vera sorpresa. Ci racconti com'è il Gattuso allenatore?

    "Gattuso è impressionante, lavora 24 ore al giorno e pensa solo al calcio. Gli piace il lavoro, la corsa, la fatica: dopo tanti anni senza Europa adesso rivediamo la luce con lui. Sono sicuro che sarà un grandissimo allenatore, in poco tempo vediamo che sta lasciando un'impronta importante. E attenzione: Gattuso non è solo carisma, è bravo tatticamente, sia nella fase difensiva che offensiva. Poi sa parlare con noi giocatori, arriva sempre al punto; la comunicazione con i giocatori è qualcosa di fondamentale".

    Dove vedi il tuo futuro?

    "Sono molto felice qui al Milan, quando è venuto fuori qualcosa ho sempre detto di voler restare perché sono contento al Milan e credo che la società lo sia di me".

    Ma c'è una clausola rescissoria da 40 milioni di euro nel tuo contratto...

    "La clausola è stata voluta da entrambi: sia dalla società che da me con il mio procuratore. Sono felice qui al Milan, se la società vuole continuare a essere grande e contare su di me, sono disponibile".

    Il Liverpool è stato il tuo primo 'amore': che ricordo hai di quell'esperienza?

    "In Inghilterra sono arrivato a 16 anni, sono diventato uomo prima che calciatore. Ed è stato molto difficile, anche semplicemente per la lingua o lo stile di vita".

    Emozioni speciali nel vestire la maglia dei Reds?

    "Mi ricordo tutto: ho giocato poco ma ho potuto conoscere Gerrard, vedere il calore della Kop, essere compagno di calciatori come Luis Suarez, Coutinho, Carragher... non dimenticherò mai l'esperienza al Liverpool".

    E sappiamo che il Liverpool è interessato a te: ti piacerebbe tornare a giocare in Premier?

    "Il calcio in Premier poi è diverso, lo definirei speciale: mi piacerebbe giocare un giorno al Liverpool, sono cresciuto lì e il Liverpool è ancora tutt'oggi una società molto grande".

    Ti senti un top player, vista l'importanza che rivesti nel Milan e i nomi delle squadre che ti cercano?

    "Quando giochi nel Milan e lo fai bene, è naturale che arrivino gli accostamenti. Le persone vedono quello che fai, ti seguono: è un momento importante della mia carriera, il prossimo anno lo sarà ancora di più. Adesso sono solo al 60/70%, il prossimo anno sarà decisivo e ancor più importante per me".

    Qual è il campionato più difficile o uno dove vorresti giocare?

    "Premier League, Serie A e Liga sono i tre campionati top secondo me. In Italia c'è il campionato più difficile: tutte le squadre sanno difendere, non è mai facile contro qualsiasi squadra, noi lo abbiamo visto contro il Benevento (il Milan ha perso 0-1 a San Siro contro il Benevento ultimo in classifica, ndr)".

    La Champions League è un tuo desiderio, un tuo sogno nel cassetto?

    "Sì, mi piacerebbe molto giocarla. La Champions è qualcosa che mi manca e che mi piacerebbe: una volta al Liverpool mi sono fatto male all'adduttore proprio nel riscaldamento di una partita di Champions League, dovevamo giocare contro il Basilea. La Champions è la cosa più bella del calcio in assoluto: è quello che mi manca".

    Liverpool contro Real Madrid: sei spagnolo, ma hai giocato nei Reds... chi vince?

    "Ho il cuore diviso a metà: se vince il Real Madrid sono felice perché vincerebbe una squadra spagnola, sarebbe un'ennesima conferma per il calcio spagnolo. Ma se vincesse il Liverpool sarei ugualmente felice, ci ho giocato e sarei contento per la società. Comunque vada, sarò contento".

    La Spagna invece è una candidata alla vittoria della Coppa del Mondo: come te la aspetti? E Suso ci sarà?

    "Per la Spagna è un bel momento, il ct Lopetegui ha fatto un ottimo lavoro. Io sogno di andare al Mondiale: è una delle cose più belle da poter fare con la propria nazionale, io lavoro ogni giorno col Milan e faccio il massimo per complicare i piani dell'allenatore. Poi la decisione sarà sua".

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