Superga, in 5mila per ricordare il Grande Torino
La gioia del derby vinto dopo vent’anni di digiuno e il sogno di giocare nuovamente in Europa si sono fusi con la celebrazione degli Invincibili. «Sono passati 66 anni – ha commentato don Aldo Rabino durante la santa messa -, ma ci sono sempre più giovani e persone che vengono da lontano, dalla Sicilia e dall’estero, per ricordare questi campioni. Qui esprimiamo condivisione e amicizia: ogni volta che faremo così, rispettando il 4 maggio con la preghiera e il ricordo, sarà come vincere uno scudetto. Non entrerà nelle statistiche, ma nel cuore sì e questo cancella davvero il tempo».
Tra i momenti più toccanti la lettura della lapide con le 31 vittime del tragico schianto. Ci ha pensato il capitano Kamil Glik a ricordare ad alta voce i nomi dei giocatori del Grande Torino, dello staff tecnico, dei dirigenti accompagnatori, dell’equipaggio e dei giornalisti presenti su quell’aereo che tornava da Lisbona dopo l’amichevole Benfica-Torino. Con un po’ di emozione e tanta passione, Glik ha omaggiato come da tradizione i caduti prima di essere travolto dall’abbraccio dei tifosi che l’hanno ormai eletto a beniamino. «A voi tutti – ha aggiunto don Aldo – diciamo grazie perché ci avete ridato dignità e fatto godere dell’Europa e di una vittoria nel derby… Avete capito che storia è il Toro e voi siete di diritto nella storia del Toro». (La Stampa)