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    Supercoppa italiana, si torna in Arabia: un format con più squadre per il futuro

    Supercoppa italiana, si torna in Arabia: un format con più squadre per il futuro

    "Si torna in Arabia anche per l’anno prossimo, abbiamo un contratto che non abbiamo risolto per clausole penali che abbiamo ereditato. Ma per il futuro stiamo valutando un contratto all’estero di maggiore prospettiva, che coinvolga più squadre". Così l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, intervenuto in diretta a Radio anch’io sport su Radio Uno, ha voluto chiarire che anche la prossima edizione della Supercoppa Italiana si giocherà in Arabia Saudita e non in Italia, con la conseguenza che la manifestazione andrà in scena nella fase invernale della stagione anche il prossimo anno. Ad adottare un format con quattro squadre – per esempio – è stata la Spagna, che ha dato vita a una Supercoppa che prevede la presenza non solo delle vincitrici di Liga e Copa del Rey, ma anche della seconda classificata in campionato e della finalista della coppa nazionale, per una Final Four con due semifinali e una finale.

    STADI - "Alcune squadre hanno tracciato la strada, come Juve, Udinese, Sassuolo e Atalanta. C’è la consapevolezza che il percorso sia quello dell’accelerazione dei processi amministrativi e burocratici. Serve un tavolo tra governo, amministrazioni e club. Le amministrazioni devono passarsi una mano sulla coscienza. Il progetto stadio deve consentire una fruizione diversa dell’evento partita, che apre altri orizzonti commerciali".

    MILAN-FIORENTINA E IL METAVERSO - "Stiamo cercando di stare più vicino possibile ai nostri utenti: i più giovani passano il tempo nel Metaverso. Stiamo cercando di essere la prima Lega di calcio a interpretare il concetto di innovazione. E’ come vedere una partita con altre persone, in una immersione condivisa dell’esperienza calcistica. Così il calcio perde la sua umanità? No, sono due fenomeni collegati, nessuno vuole togliere poesia o umanità al calcio. Una Lega moderna deve mettere la tecnologia al servizio dello spettacolo, in questo caso in uno stadio virtuale, in una funzione un po’ più vicina a un videogioco. Stiamo cercando di ‘ingaggiare’ di più le giovani generazioni, altrimenti frammentate e disperse".

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