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Super Pippo, Hodgson e il più giovane marcatore di sempre in Coppa Italia
CAMPIO-NATI il 9 AGOSTO
Auguri di buon compleanno a
FILIPPO INZAGHI, 1973, detto Super Pippo, ex attaccante di Piacenza, Albinoleffe, Verona, Parma, Atalanta, Juventus, Milan. In totale 546 partite con 248 reti. Neollenatore del Venezia (“Ho incontrato diverse squadre anche di categoria superiore, anche squadre cinesi, ma quando mi ha chiamato il Venezia non ho avuto dubbi“). E' fratello maggiore di Simone, che ha surclassato come giocatore. Come allenatori, invece, le parti si stanno ribaltando. Da giocatore ha vinto 3 scudetti (1 con la Juve e 2 col Milan), 2 Champions League col Milan, e, sempre coi rossoneri, una coppa del Mondo per club. Capocannoniere della Serie A nel 1996-97 con 24 gol. Arrivò alla Juve, al posto di Bobo Vieri, ceduto all'Atletico Madrid. I due poi fecero coppia in Nazionale e nella frequentazione delle discoteche. Con Del Piero, invece, venne addirittura alle mani negli spogliatoi proprio di Venezia, il 20 febbraio 2000, col Pinturicchio, alla ricerca del primo gol su azione dopo un lungo infortunio, furioso per l'eccessivo e proverbiale egoismo di Pippo. Circolavano anche pettegolezzi su presunte fidanzate in comproprietà. Carlo Pelegatti coniò per lui diversi soprannomi “Velociraptor”, “Bounty Killer”, “Alta tensione” “il Rabdomante del gol”. Fu anche definito come "il più forte giocatore scarso di tutti i tempi". Ci si è sempre interrogati su dove finissero i suoi meriti e dove cominciasse la fortuna, "in realtà, Inzaghi non sa proprio giocare a calcio. È solo che sta sempre al posto giusto". (Cruijff )
"Inzaghi non è un calciatore, però ha un istinto omicida notevole sotto porta". (Ibrahimovic)
Pirlo nella sua autobiografia lo ha ricordato in perenne attesa di "una palla che in qualche modo gli carambolasse addosso e finisse in rete".
"Non è Inzaghi a essere innamorato del gol, è il gol a essere innamorato di Inzaghi". (Mondonico)
Secondo Jorge Valdano non avrebbe dribblato “nemmeno una sedia”.
Pirlo, sempre nella sua autobiografia, ha raccontato anche che "Super Pippo" era solito andare nel bagno degli spogliatoi prima della partita, rovinando l'aria al resto della squadra. Di fronte alle proteste si giustificava: "Mi porta bene".
MIKAEL SILVESTRE, 1977, ex difensore francese di Rennes, Inter (1998-99), Manchester United, Arsenal, Werder Brema, Portland Timblers (USA), Cennaiyn (India), ritiratosi nel gennaio 2015. Seppur promettente, Silvestre finirà per perpetuare la grande tradizione di terzini sinistri inguardabili del dopo Roberto Carlos all'Inter. Silvestre non riuscirà mai ad integrarsi negli schemi del tecnico, dimostrando da subito evidenti limiti psicologici nell’impatto con San Siro, tanto che viene quasi subito preso di mira dalla tifoseria nerazzurra che lo elegge capro espiatorio e costringe la dirigenza meneghina a cederlo. Si perpetrò così un errore tecnico molto simile a quello compito con un certo Evra. Stessa nazionalità, medesima esperienza maturata in campionati italiani, identica destinazione: il Manchester United, dove si trasformeranno entrambi in colonne portanti della squadra. Si attirò però anche l’ira dei tifosi francesi quando agli Europei del 2004 sbagliò due rigori contro l’Inghilterra e la Croazia.
ROY HODGSON, 1947, allenatore inglese. Si è dimesso da CT della nazionale britannica, che allenava dal 15 maggio 2012, lo scorso 27 giugno, dopo l'eliminazione ad opera dell'Islanda. In Italia ha allenato l'Inter (dal 4 ottobre 1995 al 25 maggio 1997 e dal 5 maggio al 27giugno 1999) e l'Udinese da giugno al 10 dicembre 2001. Indimenticabili i suoi duetti con Giacomo Anche agli ultimi europei ha fornito ottimo materiale ai Gialappi.
Pirlo racconta che si ostinava a chiamarlo Pirla "perché probabilmente aveva capito che tipo fossi molto più degli altri allenatori". Che in quel disgraziatissimo 1999 furono addirittura quattro "tanto che mi svegliavo alla mattina e non mi ricordavo chi ci allenasse".
"Pirla" lo fu sicuramente lo stesso Hodgson quando spinse per la cessione di Roberto Carlos, perché “è indisciplinato, per quel ruolo preferisco Pistone”.
STEFANO OKAKA, 1989, attaccante italiano con passaporto nigeriano dell'Anderlecht. Ex Roma, Modena, Brescia, Fulham, Bari, Parma, Spezia, Sampdoria. Ha una sorella gemella, Stefania, giocatrice di pallavolo, alla quale estendiamo gli auguri. Esordì con la prima squadra il 29 settembre 2005 durante l'incontro di ritorno in Coppa Uefa contro l'Aris Salonicco, divenendo in tal modo il più giovane giocatore italiano a disputare una partita nelle coppe europee. E' anche il più giovane marcatore di tutti i tempi in Coppa Italia. Il suo addio alla Samp è stato burrascoso: "Perché ho cambiato aria? Può accadere quando si è a conoscenza di problemi in un club gestito da persone incompetenti. Ti dirò tutto: a gennaio arrivai alla Samp dal Parma. Il direttore sportivo non mi voleva, arrivai in blucerchiato grazie al tecnico Sinisa Mihajlovic. Il ds si è sempre giustificato dicendo che aveva letto alcune cose negative su di me su Facebook. Su Facebook! Lavorai molto, nessuno mi ha fatto dei regali. Ad aprile venni convocato nell'ufficio del Presidente assieme a un altro giocatore. Al mio compagno dissero che era fantastico e che avrebbe ricevuto un contratto migliore. A me dissero che erano molto occupati, ma che il mio contratto sarebbe stato rivisto verso il basso. Ho messo il doppio d'impegno in allenamento, e come ricompensa ho ottenuto la Nazionale. Il presidente Massimo Ferrero si congratulò con me. Mi promise anche che avrei potuto ricevere un nuovo contratto con... gli stessi vantaggi! Era troppo per me.Non chiesi niente, ma la situazione non è migliorata, altri invece giocavano bene e iniziavano a guadagnare mezzo milione di euro a stagione. Mi hanno minacciato: "Se non firmi, ti demoliremo a mezzo stampa e faremo in modo che non giocherai più a calcio. La tua carriera è finita". Quindi io non ho giocato e il club ha detto ai giornalisti che ero troppo avido. Ho dovuto lasciare, ma non avevo fatto niente di male al presidente, anzi: non ho mai fatto richieste spropositate, ho sempre pensato al bene del club".
Buon compleanno anche a
GUIDO MARILUNGO, 1989, attaccante dell'Atalanta, rientrato dal prestito alla Virtus Lanciano.
WILLIAM JIDAYI, 1984, centrocampista di padre nigeriano e madre italiana, dell'Avellino.
VINCENZO IACOPINO, 1976, ex trequartista di Sampdoria, Empoli, Catania, Lucchese, AlbinoLeffe, Monza, Pro Sesto. Attualmente è team manager del Monza. Nell'inchiesta calcioscommesse 2012 è stato squalificato per 3 anni e 6 mesi, poi ridotti ad un anno dal TNAS “Provo molta amarezza a sapere che dei farabutti hanno preso molti meno mesi di squalifica di me che sono innocente".
ALESSANDRO MURGIA, 1996, centrocampista della Lazio.
MARINO BIFULCO, 1982, portiere del Matera.
ANTONIO MARINO, 1988, difensore del Modena.
DAVIDE ADORNI, 1992, difensore del Santarcangelo, in prestito dal Cesena.
LIONEL PIZZINAT, 1977, ex centrocampista svizzero di madre francese e padre italiano. In Italia ha giocato in serie B nel Bari (dal 2001 al 2004), Verona e Venezia.
PAOLO GARZELLI, 1945, ex centrocampista di Viareggio, Livorno, Foggia, Bari.
MAURIZIO ROSSI, 1959, ex portiere di Bologna, Atalanta, Taranto, Avellino, Pescara. Nell'inchiesta sul calcioscommesse del 1986 ebbe una squalifica di 5 anni.