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Super Ibra, Super Milan, ma Gasperini ha sbagliato a cambiare l'Inter
Il Milan campione d'Italia ha vinto con pieno merito la sesta Supercoppa di Lega della sua storia, il trofeo n.28 nei 25 anni di gestione berlusconiana, aggiudicandosi il derby pechinese con l'Inter, giunta alla settima finale consecutiva della competizione, di cui ha conquistato cinque edizioni. Ma Gian Piero Gasperini avrà molto da riflettere sull'errore di valutazione commesso dopo lo splendido primo tempo della sua squadra: il tecnico ha inopinatamente cambiato il modulo con la difesa a tre, che tanto bene aveva funzionato , mandando in confusione i suoi uomini, i quali hanno ceduto di schianto di fronte al prepotente ritorno dei rossoneri.
In nove minuti, Ibrahimovic e Boateng hanno ribaltato la partita che Sneijder aveva sbloccato con una punizione magistrale. A proposito, se Moratti ha davvero intenzione di cedere l'olandese a uno dei due Manchester, commette un errore marchiano: Wesley deve essere considerato intoccabile essendo un caposaldo di questa squadra e non si capisce perchè, fra l'altro, dovrebbe essere trasferito a una diretta concorrente in Champions League. Per sostituirlo poi con chi?
E dire che il primo tempo dell'Inter era stato splendido: brillante condizione atletica, gioco stretto e di prima, assetto compatto, Sneijder in cattedra, difesa molto attenta, pericolose le percussioni di Alvarez lungo la fascia e non si è capito perchè, nella ripresa, Gasperini l'abbia tolto inserendo Faraoni. A meno che il giovane argentino (un acquisto azzeccato) non avesse ancora i 90 minuti nelle gambe. Il recupero in extremis di Stankovic, inoltre, aveva dato molta sicurezza al centrocampo nerazzurro. Per contro, il Milan è sembrato impacciato e con le gambe indurite, Robinho s'è mangiato un gol fatto e ha corso a vuoto, il solo Ibra che ha colpito anche un palo, sembrava tenere in piedi la squadra assieme a Nesta e Thiago Silva, un tandem davvero unico.
La musica è totalmente cambiata nella ripresa: i rossoneri sono usciti alla distanza, approfittando dello smarrimento dei rivali che, passati al 4-4-1-1, sono progressivamente andati in tilt sotto i colpi di Ibra, di un ritrovato Seedorf e grazie all'inserimento di Pato al posto di Robinho. Se concedi spazio al Milan, se gli consenti di fare il suo gioco, non hai scampo.
Dopo lo scudetto centrato al primo tentativo, Allegri ha conquistato anche la Supercoppa: questo allenatore non sbaglia un colpo e se Galliani gli prende Mister X o Y o Z, purchè sia un grande giocatore del calibro di Fabregas, per intenderci, il Milan si divertirà molto anche nella nuova stagione, Champions compresa.
Per Gasperini, invece, la partenza è in salita e già i dopoisti del calcio italiano, quelli che pensano sempre al dopo e non lasciano nemmeno il tempo di lavorare a chi è appena arrivato, istruiscono processi sommari e mettono sulla graticola il successore di Leonardo. Non deve essere così. A Pechino, l'ex genoano ha peccato di presunzione, ma nessuno è perfetto perchè tutti sbagliano. Se Moratti non gli vende Eto'o e Snijder e gli prende un difensore e un centrocampista da Inter, Gasperini riparerà agli errori cinesi. In fondo, siamo solo all'inizio. O no?