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    Suicidio Roma, rischio Europa

    Suicidio Roma, rischio Europa

    • V.N.

    Fine dei giochi e forse è giusto così. Dopo lo scippo di Firenze con un gol a tempo scaduto che era fruttato alla Roma un successo per certi versi immeritato, la dea bendata volta le spalle alla Roma e si riprende il malloppo con gli interessi. Il bilancio fa sei punti al Chievo in due partite (assurdo) e chiude definitivamente le velleità giallorosse per un posto in Europa League il prossimo anno: resta solo la Coppa Italia. Perché questa sconfitta immeritata (o forse sì) riporta allo scoperto tutti i punti deboli di una squadra che non ha mai dimostrato di essere tale in questa stagione maledetta.

    Un altro flop contro una piccola, dopo il ko a Palermo, il pareggio incolore in casa col Pescara a dimostrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la Roma ha seri problemi di testa. Giustissimi i fischi di un Olimpico sdegnato, ferito nell’orgoglio perché ci aveva creduto fino all’ultimo, o quasi. Ma sul gol beffa di Thereau, la gente ha cominciato la lasciare lo stadio stanca di vedere una Roma così: depressa e consapevole che adesso resta solo l’ultimo atto di Coppa per varcare il prossimo anno i confini nazionali.

    Andreazzoli (al quale Baldini aveva dato speranza per il futuro e oggi probabilmente avrà cambiato idea) temeva l’approccio, la mentalità, la voglia dei suoi, ma era convinto di aver trovato la chiave di volta di questo oggetto misterioso che continua ad essere la Roma. E invece si è ritrovato tra le mani un’accozzaglia di gente che non assomiglia nemmeno lontanamente a una squadra cinica, in grado di portare dalla sua parte un match contro una squadra molto più scarsa tecnicamente.

    (Il Tempo)

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