Subito il Vicenza:|Mandorlini l'aveva urlato in Tv
Era ora. Di nuovo il derby, di nuovo il Vicenza, di nuovo quelle maglie a strisce biancorosse. Tante storie da raccontare, brividi che corrono lungo la schiena sull'asse Bentegodi-Menti. Adrenalina allo stato puro, passione senza pari. Per viverle basta un attimo. Mezz'ora di strada, sufficiente per sfogliare un album particolare, unico per certi versi. Perché il Vicenza è sempre il Vicenza.
Mandorlini è stato accontentato, quel suo messaggio lanciato ai mille e più di Salerno davanti alla curva gialloblù dell'Arechi davanti alla telecamera di TeleArena è stato esaudito prima di quanto non credesse. «Resto, resto. Dobbiamo preparare il derby coi magnagati
», urlò al microfono di TeleArena, ancora carico come una molla dopo quell'infinita battaglia.
COSE DA PAZZI. A Roma molti dicono che la stracittadina viene prima della classifica, che vincerne una e non perdere l'altra ti salva la stagione. Chissà quanti, fra il popolo dell'Hellas, avrebbe voluto accadesse il contrario in quell'infausta stagione 2006-2007, conclusa con lo spareggio contro lo Spezia e la discesa in serie C1 dopo 64 anni. Magrissima consolazione di quel terribile campionato fu proprio il derby. Il Verona li vinse entrambi, il primo con Ficcadenti e il secondo con Ventura. Uno a zero al Menti con la firma di Mino Iunco all'andata, prima di quel 2-1 pazzesco del Bentegodi con i sigilli di Sibilano e di tal Muhammet Akagündüz, attaccante austriaco di origini turche specializzato all'Hellas in gol dell'ultimo secondo. Accadde nell'1-1 di Bergamo con l'Albinoleffe, accadde quel 25 marzo 2007 quando il Bentegodi stentò quasi a credere che quel ragazzo arrivato per scommessa e che la porta in carriera l'ha sempre vista poco potesse decidere una contesa così alta. PUNITI DA STEFAN. Il Menti fu terra di conquista anche la stagione prima, quando Ficcadenti disse grazie allo spunto di Marco Turati, uno che in un modo o nell'altro sottoporta diceva sempre la sua. Peccato che al ritorno il Bentegodi masticò amaro per colpa di quell'iradiddio di Stefan Schwoch, che ne fece due in un quarto d'ora chiudendo i conti troppo presto.
REGALO DI NATALE. Indimenticabile fu il derby del 19 dicembre 2004, quando l'Hellas si regalò una delle pagine più belle di una storia recente molto avara. Memorabile il 5-3 col timbro di Bogdani in pieno recupero sotto la pioggia, coi riflettori accesi, col Bentegodi a soffrire dopo l'uno-due di Bonanni e a riaccendersi nel secondo tempo con quell'epica rimonta iniziata da Gervasoni e proseguita con Iunco. Italiano mise la freccia, Bogdani timbrò due volte il cartellino, sigillando un match che Luca Rigoni aveva ancora riaperto. SUPERMIKE E LA SERIE A. Di grande effetto fu anche la sfida del 2 novembre del 2002, quando il Bentegodi si spellò le mani per applaudire la doppietta di un indemoniato Supermike Cossato, dopo arrivarono anche il rigore di Salgado ed uno dei pochi gol gialloblù di Max Vieri. Per ritrovare un Vicenza-Verona di serie A bisogna tornare indietro nel tempo e fermarsi al 18 marzo del 2001, quando l'Hellas superò i cugini grazie ad Emiliano Bonazzoli. All'andata, fuori dal Menti, fu derby ad alta tensione. Peccato, perché in campo lo spettacolo non mancò. Il Vicenza di Reja contro il Verona di Perotti. Camoranesi riacciuffò il 2-2 dopo i gol di Luiso, del solito Bonazzoli e di Dal Canto. Alla fine Verona salvo dopo lo spareggio di Reggio Calabria, Vicenza in serie B. Una lunga storia, iniziata nel 1911 in Prima categoria. Sarà bello tornare al Menti.