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    Cinque giocatori accusati di stupro di gruppo: la Virtus Verona non commenta, si attende il giudice

    Cinque giocatori accusati di stupro di gruppo: la Virtus Verona non commenta, si attende il giudice

    • Gianmarco Di Somma
      Gianmarco Di Somma
    La Virtus Verona sceglie un atteggiamento di riservatezza nella vicenda, avvenuta un anno e mezzo fa, del presunto stupro di gruppo in cui sarebbero coinvolti alcuni suoi tesserati. Il fatto, svoltosi nel veronese, accaduto nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 2020, non ha ancora un risvolto concreto. Secondo le dichiarazioni della ragazza, una studentessa universitaria di vent’anni, si tratterebbe di uno stupro effettuato da cinque calciatori professionisti, dopo lo svolgimento di un "gioco" alcolico. La studentessa sostiene che i calciatori della società veneta l’avrebbero costretta a bere una considerevole quantità di alcool, al quale avrebbe fatto seguito un rapporto sessuale con ciascuno di loro.

    I calciatori, tre dei quali militanti attualmente per altre squadre, hanno sempre respinto tale versione, sostenendo che stavano trascorrendo una tranquilla serata tra amici, dove la stessa ventenne avrebbe indotto il gruppo a dare un po' di pepe al gioco. Uno degli imputati afferma che i rapporti sarebbero stati tutti consenzienti e che se avessero visto la ragazza in condizioni inadeguate o se si fosse rifiutata, avrebbe immediatamente fermato tutto.

    Ancora oggi è in corso una valutazione da parte della giudice Paola Vacca, la quale - dopo aver esaminato il materiale fornitole - deciderà se istituire un processo o meno. Nel frattempo, la Virtus Verona decide di perseguire la via del silenzio, essendo totalmente estranea ai fatti, ma indubbiamente la storia ha scosso lo spogliatoio e i componenti della società.

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