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    Strootman via, Cristante e Pellegrini flop! Meno male che c'è Nzonzi...

    Strootman via, Cristante e Pellegrini flop! Meno male che c'è Nzonzi...

    • Paolo Franci

    Quanto il calcio possa essere diabolico lo si è visto ieri sera. Poco dopo la frase acidella di Monchi su Strootman - “A nessuno viene puntata la pistola alla tempia per farlo andare via...”, alludendo evidentemente al fatto che l'olandese non sia stato poi così scontento di andare a Marsiglia da Garcia – è scesa in campo la Roma con due microscopi grossi così puntati su chi dovrebbe non farlo rimpiangere: Pellegrini e Cristante. Leggo ora le pagelle dei giornali e non ci si smuove dalla stretta forbice tra il 4 e il 5. Quasi che le prestazioni dei due, tolti per disperazione da Di Francesco e da lì s'è vista una Roma meno tragica, siano state la sentenza non scritta di una mossa grave, avventata, come la cessione dell'olandese.

    Naturalmente non è così, non può essere così. Però è chiaro come sia stato ceduto senza possibilità di rimpiazzo un giocatore di dimensione, caratura e personalità evidenti per puntare su incognite, affascinanti e di prospettiva quanto volete ma pur sempre incognite. Pellegrini, ad esempio, non è che lo scorso anno abbia convinto granché. Anzi. Ci si aspettava molto da lui e quel molto s'è tradotto in una striminzita sufficienza. Cristante, invece, ha disputato una grande stagione con l'Atalanta, vero. Ma tra Bergamo e Roma, per pressione e dimensioni non solo geografiche, c'è tutta la differenza del mondo. In ogni caso, è stato ceduto un giocatore compiuto e l'eredità di quest'ultimo è stata affidata a una serie di calciatori che per motivi diversi, non danno garanzie assolute. Di Pellegrini e Cristante abbiamo detto: splendide prospettive ma ancora da valutare ai livelli top. Zaniolo è un giovanissimo. Coric è acerbo e in ogni caso non è una mezz'ala. Pastore studia da centrocampista, ma lo si è visto ieri che non è né attaccante esterno né mezz'ala. Il meglio lo ha dato quando è stato lasciato libero di inventare dietro la punta con due ali ai lati, nell'estemporaneo 4-2-3-1 messo in campo nella ripresa da Di Francesco, con l'uscita di Cristante e Pellegrini e l'ingresso in campo di Nzonzi e Kluivert. Se l'olandese non s'è ripetuto ai livelli di Torino, Nzonzi ha fatto vedere quello che potrà dare una volta entrato in condizione. Resta però negli occhi quella Roma brutta, bruttissima, che nel primo tempo poteva incassare cinque o sei gol dall'Atalanta in versione rincalzi. In questi casi si dice: troppo brutta per essere vera. Speriamo che sia davvero così, pensando ai disastri di Fazio e Manolas. Nel frattempo, è chiaro come la Roma dovrà recuperare qualche giocatore alzando il tasso di esperienza in campo e affrontando una salita che poteva starci, ma non così tragicamente scivolosa come quella vista all'Olimpico.

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