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    Strootman: atto vile, squalifica giusta. Ma se la tolgono è meglio per la Juve

    Strootman: atto vile, squalifica giusta. Ma se la tolgono è meglio per la Juve

    • Stefano Agresti
    Dal punto di vista etico - diciamo così - la squalifica di Strootman è ineccepibile. Perché il comportamento dell’olandese è grave: simulando di avere ricevuto un colpo, vuole indurre l’arbitro a prendere provvedimenti nei confronti di un avversario come se quest’ultimo si fosse macchiato di una violenza ai suoi danni. Un atto vile, insomma, oltre che chiaramente antisportivo. Perfino peggio di chi si tuffa in area, perché quello almeno ha un obiettivo: prendersi un rigore. In modo scorretto, certamente, con una furbata che merita di essere condannata (infatti viene punita con l’ammonizione oppure, attraverso la prova tv, con la squalifica), ma il suo tuffo non ha come unico scopo quello di mettere in difficoltà l’avversario incolpevole. C’è chi sostiene che l’applicazione della prova tv per un episodio a gioco fermo sia una rarità: ebbene, questo non significa che non debba essere usata; anzi, probabilmente finora si è sbagliato sottoutilizzandola.

    Fin qui, l’etica e la correttezza. Poi c’è il regolamento, che è un’altra storia. Perciò comprendiamo la presa di posizione di Baldissoni, il quale mette assieme i suoi due abiti (quello attuale, di direttore generale della Roma, e quello passato, di avvocato) e sostiene che nella decisione del giudice sportivo ci sono alcune incongruenze. Ha probabilmente ragione, perché se l’arbitro ha espulso Cataldi per la trattenuta della maglia, e non per il colpo che avrebbe (ma non ha) rifilato a Strootman, allora viene meno il ricorso all’articolo 35 del codice di giustizia sportiva, là dove si inserisce tra le condotte "gravemente antisportive” la “evidente simulazione che determina la espulsione diretta del calciatore avversario”. Ecco, dal punto di vista legale il nodo diventa questo: il motivo del cartellino rosso a Cataldi. Non ci sorprenderemmo, perciò, se la squalifica venisse cancellata, né grideremmo allo scandalo.
    Tra tutto quello che abbiamo letto, tre tesi ci sembrano invece difficili da condividere: 1) quella di Baldissoni secondo cui Strootman non ha simulato ma si è voluto proteggere (e dai…); 2) quella dell'avvocato Grassani secondo cui non si può determinare l’entità della strattonata di Cataldi (evidentemente non è stata tale da determinare la sceneggiata dell’olandese); 3) quella di chi sostiene, democristianamente, che la squalifica debba essere ridotta di una giornata, consentendo così l’impiego del centrocampista contro la Juve (o è colpevole, e di giornate ne prende almeno due, o è innocente, e gioca anche contro il Milan).

    In tutto questo bailamme, abbiamo una strana certezza: per la Juve è meglio se la squalifica di Strootman viene cancellata. Non dal punto di vista tecnico, ovviamente, perché l’olandese è un punto di forza della Roma e i giallorossi faticherebbero a rimpiazzarlo nella sfida dello Stadium, ma per tutto ciò che accompagna questa vicenda: polemiche, sospetti, ombre, rivendicazioni. La Juve, questa Juve, è così forte che deve vincere al di là di ogni ragionevole dubbio. Altrimenti significa che anche lei, la società più ricca e potente d’Italia, ha sbagliato qualcosa.

    @steagresti
     

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