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    Strappato al Milan, Sensi è già padrone dell'Inter

    Strappato al Milan, Sensi è già padrone dell'Inter

    • Pasquale Guarro
    Uno che giocava e non giocava nel Sassuolo riuscirà mai ad imporsi nell’Inter di Conte? Si, la risposta è un enorme e convinto si! Stefano Sensi ha da offrire un pesantissimo bagaglio fatto di qualità, gioco in verticale e gol. Giocate che aveva messo in vetrina già nel corso del precampionato e che in occasione della prima sfida ufficiale ha riproposto di fronte a 65 mila spettatori. Indice di personalità e consapevolezza dei propri mezzi, dimostrazione che nel calcio tutto cambia in fretta se le basi sono quelle giuste ed in questo caso, evidentemente, le fondamenta sono di prim’ordine. Roberto Mancini se ne era accorto già dati tempi di Cesena, quando andava a studiarselo al Dino Manuzzi. Qualche anno dopo se l’è addirittura portato in Nazionale, dove ha avuto moto di condividerne la passione con Lele Oriali, altro estimatore del centrocampista classe ’95.

    IL CONSIGLIO DI LELE - Non a caso proprio Oriali ha bloccato tutto quando Sensi sembrava destinato al Milan: Non esiste, questo è forte e se non è fatta con loro dobbiamo prenderlo noi. Più o meno questo il senso del discorso dell’ex “Piper”. I buoni rapporti con Carnevali hanno fatto il resto e l’Inter è riuscita a strapparlo al Milan presentando un’offerta da 5 milioni per il prestito più altri 25 per il diritto di riscatto, inserendo anche i cartellini di Gravillon e Sala nell’operazione. Così quella che sembrava un’operazione prettamente finanziaria si è invece rivelata incredibilmente utile. Una gioia per l’Inter e un rimpianto per il Milan, che invece ha ritenuto eccessive le richieste del Sassuolo. 


    CHIAVI IN MANO - Cifra che col le sue prestazioni Sensi sta già ampiamente giustificando, nonostante il cammino sia ancora lungo. Conte ha ormai lasciato le chiavi del gioco nelle mani del centrocampista azzurro, che anche contro il Lecce ha dettato i tempi e trovato la rete del raddoppio nerazzurro. Un faro che illumina il gioco e i suoi compagni, uno che al Milan avrebbe fatto comodo, se Maldini, Massara e Boban non avessero fatto retromarcia. Adesso se lo gode l’Inter,   soprattutto per volere di Oriali, che quando ha annusato la possibilità di prenderlo non è più tornato indietro.

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