Due partite in una. Fino al raddoppio di Brienza (2' della ripresa), tanto Palermo e poco Milan. Pur senza Donati la squadra di Gasperini era riuscita a togliere ben presto l'iniziativa a un Milan ridisegnato per l'occasione, con Nocerino e Flamini interni di centrocampo e con due soli attaccanti: Pato e El Shaarawy, insomma col 3-5-2. I rosa hanno aspettato un po', poi hanno preso la partita tra le mani sfruttando la fitta ragnatela di passaggi a centrocampo (ne abbiamo contati anche dodici di fila); ispirati dal movimento e dalla buona tecnica di Brienza e Ilicic, ma anche dall'ordine tattico dei soldatini Morganella e Mantovani. Barreto in mezzo al campo ha recuperato palloni come una piovra e Miccoli lì davanti per ben tre volte ha provato a dare una svolta alla gara.

Col senno di poi possiamo dire che il cambio di Brienza con Giorgi è stato disastroso, perché ha tolto al Palermo esperienza e capacità di tenere palla. Inoltre il generoso Giorgi ha sbagliato tutte le giocate. Contemporaneamente Rios (che già aveva fatto poco) è sparito dal campo, lasciando Montolivo libero di inserirsi. Insomma, quando Allegri ha messo dentro anche Bojan e Pazzini proponendo un disperato 4-2-4 il Palermo avrebbe avuto praterie per ripartire in contropiede, ma non l'ha mai fatto e s'è rintanato nella propria metà del campo cercando di fare scorrere il tempo. Fine dell'illusione, la svolta è ancora rinviata.

(Giornale di Sicilia)