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    Stramaccioni: 'Torniamo a fare l'Inter. Kovacic è pronto per San Siro'

    Stramaccioni: 'Torniamo a fare l'Inter. Kovacic è pronto per San Siro'

    Sarà di nuovo rivoluzione? Nel girone di andata, quando arrivò la sconfitta a San Siro contro il Siena, Andrea Stramaccioni decise di passare alla difesa a tre che sperimentò per la prima volta contro il Chievo. Contro i veronesi, anche stavolta, potrebbe esserci un cambio nel modulo dell'Inter e si potrebbe tornare alla difesa a quattro. A disposizione ci sarà anche Diego Milito, l'attaccante manca dal campo da dicembre; quando lui ha segnato i nerazzurri hanno vinto sempre, i suoi gol come i tre punti servono per ricominciare. Poi la continuità dovrà fare il resto. Il tecnico interista ha la fiducia del presidente Moratti che lo ha scelto per quello che era riuscito ad inventarsi con la Primavera. Secondo quanto raccontano, nei giorni scorsi, l'allenatore ha fatto un discorso ai suoi, uno di quelli che fanno brillare gli occhi. Serve una reazione e serve sul campo. E serve ora perché non è ancora troppo tardi. Strama, in conferenza stampa da Appiano Gentile, ha presentato la sfida contro i clivensi. 

    Il Chievo che avversario è?

    Hanno dimostrato di essere una squadra tosta. Dopo la sconfitta di Bologna il Chievo ha dimostrato di essere un avversario difficile da battere vincendo a Roma e giocandosela con la Juventus. Un avversario da rispettare. 

    Se userai la difesa a quattro?

    Credo che c'è un discorso di base che va al di là del sistema di gioco che è quello di ritornare ad essere protagonisti della partita, essere una squadra come quella che era arrivata a pochi punti dal primo posto, ritornare a giocare da prima squadra. La difesa a tre ci ha portato dei vantaggi, la nostra rosa ora è definita, abbiamo recuperato giocatori importanti come Stankovic e Milito. A prescindere dal cambio nel sistema di gioco, la partita con il Siena è un punto in cui dire basta, torniamo a fare l'Inter e lo pensiamo tutti. Abbiamo attraversato un momento difficile che non è piaciuto a nessuno, ma torniamo ad essere competitivi ora. Ne sono sicuri. 

    Che momento è?

    E' un momento importantissimo. E' cambiato che la concorrenza al terzo posto è tanta, troppi punti lasciati per strada, sono convinto e determinato perché dobbiamo vincere e riprendere la corsa per il primo posto. Poi arriveranno gli scontri diretti, ma per quello che abbiamo fatto ben vengano. 

    Diego Milito, ancora

    Anche se potenzialmente poteva giocare anche a Siena, abbiamo avuto molta attenzione per lui. Si sta allenando al cento per cento, il dottore mi ha dato l'ok e tocca a me decidere. Diego non vede l'ora di essere in campo. 

    Kuzmanovic?

    Sono arrivati giocatori che integrano le nostre caratteristiche. Può giocare in un centrocampo a due e a tre, le cose migliori le fa vicino al reparto difensivo dove detta i tempi e fa schermo alla difesa. A siena sia lui che Kovacic hanno fatto vedere le loro qualità. 

    Samuel e Cambiasso?

    Per noi Walter è stato una brutta perdita come giocatore e personalità. Lo aspettiamo con serenità, il suo infortunio ha tempi precisi e va recuperato bene. Su Cambiasso ho letto e sentito cose assurde, ma ha avuto un problema alla caviglia, ha provato ad esserci a Siena, per me conta come uomo prima che come calciatore perché mi ha messo a disposizione la sua qualità. Ha dato il suo contributo, non c'è nessun problema con lui, capisco che se ne parli, ma Esteban se gioca da titolare o meno darà sempre tutto. 

    Idee ancora chiare?

    Contro il Siena vi ho detto quello che ritenevo giusto. Abbiamo fatto un ciclo di partite che come atteggiamento alla partita è stato brutto. Dobbiamo sempre mettere sotto l'avversario e cercare di fare la partita fino all'ultimo. Quello che è successo a Siena non lo voglio vedere più: l'ho detto ai miei giocatori e all'esterno dico che abbiamo messo un punto e dobbiamo tornare a fare bene. L'organico è cambiato e con questo abbiamo il dovere di lottare a tornare per le prime posizioni e lottare fino al novantesimo. Quello che penso lo dico ai miei giocatori, non lo dico prima a voi. Fino a mezzanotte di domenica sera abbiamo pianto, ma non abbiamo tempo per guardarci indietro. Sono convinto e determinato, dobbiamo vincere e farlo sul campo. 

    Il Milan vi ha raggiunto, la situazione si complica, è uno stimolo?

    Per me se il competitor è Milan o Fiorentina cambia poco. Tra tre partite c'è il derby e ci giochiamo con loro un posto in maniera diretta e qualche settimana invece erano dietro. 

    Difesa a tre e difesa a quattro...

    La parte incisiva è l'organico integrato. E i recuperi danno anche altre alternative. Alla fine della quarta giornata passare la difesa a tre era un passaggio obbligato per avere equilibrio, ma abbiamo vinto anche delle partite giocando a quattro. Ci sono sei mesi di lavoro. Le variabili e le possibilità di scelte sono migliorate, ma resta che dobbiamo giocare le partite da Inter, con una mentalità di un certo tipo. 

    Kovacic, reggerà la pressione di San Siro?

    I numeri finora parlano per lui, ha 40 presenze in prima squadra e 12-13 presenze in Champions e per un giovane è un bagaglio importante. In Italia si gioca diversamente: lui sa giocare in tutte le zone centrali del campo, può fare anche il vertice basso. Davanti alla difesa ho bisogno di uno schermo, lui ha qualità tecniche sopra la media, ma non può giocare da protezione alla difesa e sicuramente no dietro le punte. 

    Effetto Balotelli...

    Il Milan ha preso un giocatore importante, ha fatto le sue scelte. Secondo me ha un attaccante forte in più, ma non ho commenti particolari da fare.

    Schierare Schelotto un errore?

    Normale che nella partita di Siena, difficile anche per chi c'era da tempo, si siano viste anche le sue difficoltà e anche il cambio lo ha esposto alle critiche, ma non è lui direttamente collegato alla sconfitta di Siena. 

    Le condizioni dei giocatori che sono tornati dai ritiri con le Nazionali?

    Nell'Inter c'è un'organizzazione incredibile nel recuperare attivamente i giocatori che arrivano dalle Nazionali perché è da tanto che lo fanno. Nagatomo ha fatto un programma di recupero personalizzato, si è allenato in maniera completa. Hanno viaggiato, ma sono abituati a questi spostamenti e non credo avranno problemi domenica.

    Consideri fondamentali le partite decisive prima del derby e quanto senti la fiducia di Moratti?

    Non finirò mai di ringraziarlo perché in questi momenti in cui puoi vedere le cose negative o quelle positive lui ti dà un valore aggiunto. Domenica sera abbiamo parlato tanto e ti dà una carica importante e questo è fondamentale per me e la squadra, Carrizo ha detto che ha trovato un ambiente carico. Anche Antonio ne ha parlato, lui ha la schiettezza ed è frutto di come la squadra vuole dimostrare che non siamo quelli di Siena e che non siamo morti, ma ora dobbiamo far parlare il campo. 

    Attacco anomalo, tridente o Alvarez?

    I giocatori davanti possono tutti fare il tridente. In determinate partite in cui vuoi dare corsa e ampiezza puoi usare anche Schelotto. Palacio, Cassano e Milito hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà qualsiasi difesa e su tutti i campi. Spesso non siamo stati equilibrati.  Non li possiamo schierare sempre tutti e tre insieme, ma le mie idee è avere pericolosità sul campo. Adesso c'è l'integrazione dei nuovi tenendo conto dei sei mesi fatti mantenendo gli equilibri che ci sono mancati. Si c'è l'idea di vederli tutti e tre in campo anche se non so da quale minuto. 

    In società manca una figura che lega con la squadra?

    Anche se qualche volta sono chiamato a rispondere a domande diverse, queste cose le devi chiedere al presidente. Io ho un ottimo rapporto con ds e dt e in questo momento mi preoccupano più cose tecniche e aspetti del campo. 

    Cipollini e il doping, da sportivo cosa rimane?

    E' normale che aprendo i giornali la reputi una sconfitta per le regole dello sport, non ho la competenza per giudicare nessuno e non mi permetto. Da appassionato è una sconfitta in qualsiasi sport, ma lungi da me giudicare. E' una sconfitta di tutti. 

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