Stramaccioni 'Pazzini-Milito, mai insieme'
Secondo Andrea Stramaccioni, in questo grande sogno dell'Inter, c'è un solo dato inequivocabile: "È quello anagrafico, che mi rende orgoglioso": essere cioè il più giovane allenatore della Serie A. Il resto - una media punti persino superiore a quella del capoclassifica, l'imbattibilità, i punti, le posizioni recuperate in classifica, il gioco... - si riassumeno, nella conferenza stampa alla vigilia di Parma-Inter, in un concetto. "Mi piace che l'Inter abbia evidenziato, nelle ultime 6 gare, una crescita globale: nelle prestazione, nel gioco, nella solidità. Parlo di tutto: palle inattive, concentrazione, equilibrio, il palleggio sul breve, i tiri verso la porta avversaria, la capacità di limitare le offensive degli avversari. I risultati positivi hanno fatto il resto e oggi, più ancora del mio primo giorno qui, posso ribadire che l'Inter è unita, dal Presidente all'ultimo dei tifosi".
Gli esami non finiscono mai per chi vive di sport, ma gli esami si affrontano meglio se le basi sono buone: "Le ultime due prestazioni sono state indubbiamente le migliori, seppur per motivi differenti. L'Inter vista nel primo tempo con il Cesena è quella che più si avvicina a quello per il quale stiamo lavorando, ovvero una squadra capace di offrire, in continuità, e non più solo a folate, calcio di qualità e di proposizione, con tante occasioni da rete. Probabilmente, se fosse arrivato un gol, subito o quasi, in generale avremmo anche sofferto molto meno per arrivare alla vittoria. Comunque, proprio perché le cose stanno andando bene, ci tengo a sottolineare che, quando si vuole impostare e imporre una certa mentalità, serve tempo; serve più tempo rispetto a quando, invece, si vuole impostare una squadra più predisposta a distruggere invece che a costruire".
Un primo passaggio della conferenza riservato ai singoli riguarda Diego Milito e Giampiero Pazzini. Dice Stramaccioni:"Sono due grandi centravanti, con differenti caratteristiche. Nella mia idea di calcio, con molta sincerità, prima parlando con loro e poi in pubblico, non sono complementari all'inizio, possono invece esserlo durante la partita. Pazzini ha caratteristiche ben precise e domenica ha fatto una buona gara: se avesse realizzato un gol avremmo giudicato diversamente la sua prova, come capita a tutti gli attaccanti. Milito, rispetto a Pazzini, è più abile nello sviluppo del gioco sul corto dentro i sedici metri finali o appena fuori, può apparire più adatto al nostro tipo di calcio che, dietro una prima punta, prevede almeno due giocatori di qualità, ma stiamo parlando di due 'bocche da fuoco' davvero importanti, che fanno, sempre e comunque, seppur in modo diverso, il bene dell'Inter".