'Strade libere, stadio vuoto': la protesta di Genova per Sampdoria-Fiorentina
"19/9 ore 19... strade libere, stadio vuoto!". Una scritta eloquente, che non ha bisogno di tante interpretazioni. Oggi Genova si è svegliata tappezzata di striscioni di questo tipo, firmati dai tifosi della Sampdoria e affissi negli angoli più visibili della città: sul Ponte Monumentale, nel cuore della centralissima Via XX Settembre, a Sampierdarena e pure sopra al tunnel che dalla zona di Brignole conduce verso il Ferraris. Lo "stadio" in questione è proprio lui, l'impianto di Marassi, e la data si riferisce al recupero di Sampdoria-Fiorentina, prevista per il 19 agosto e spostata a causa del crollo del ponte Morandi. Un evento tragico, che ha scosso la città e ha tagliato in due il capoluogo ligure, devastando la circolazione cittadina.
Inizialmente il match era stato rinviato a data da destinarsi. Alla fine, la Lega Serie A aveva optato per la prima occasione disponibile, il 19/9 appunto, programmando Samp-Fiorentina alle 17.00: una fascia oraria che aveva suscitato un forte malcontento non solo tra le istituzioni genovesi, ma anche tra i tifosi della Sampdoria. L'orario è quello di punta, quando il traffico raggiunge il suo apice, e in una città già messa in ginocchio a livello di viabilità la scelta suonava incomprensibile, e addirittura poco rispettosa. Per questo motivo il tifo organizzato aveva invitato i sostenitori doriani a disertare lo stadio in occasione della partita.
A quel punto la Lega insieme alla Uefa aveva deciso di concedere una deroga al regolamento (in teoria, non si possono disputare incontri dei massimi campionati europei in concomitanza con la Champions) facendo slittare la gara alle 19.00. Un gesto che però è stato letto come un atto di scherno da parte dei tifosi della Sampdoria: "Per noi non cambia nulla, noi alle 19:00 non ci saremo, ed invitiamo ancora una volta tutti i Sampdoriani ad evitare di mettersi in viaggio verso lo stadio. Non prestiamo il fianco a questa presa in giro. Abbiamo chiesto rispetto e ci hanno risposto con una presa per i fondelli. Lo ribadiamo, ogni sforzo, ogni azione ed ogni scelta deve essere fatta tenendo a mente il bene di Genova e dei Genovesi. Non andare allo stadio a sostenere la Sampdoria rappresenta per noi un enorme sacrificio, ma siamo certi che stiamo facendo la cosa giusta”.
La 'presa per i fondelli' in questione viene spiegata in questo modo dalla Sud: "Chi decide l’orario e il giorno della partita ha chiara la situazione in cui versa Genova in questo periodo e ha valutato attentamente tutte le conseguenze che può avere giocare una partita in un giorno lavorativo e ad una determinata ora? Oggi ci è chiaro che chi decide non ha idea, non ha cognizione di cosa stia facendo. Giocare alle 19:00 anziché alle 17:00? Non serve un esperto per capire che, a livello logistico, cambia poco per non dire nulla. Un’altra cosa che adesso ci è chiara: le tanto sventolate regole imposte dalla UEFA sulla pianificazione delle partite sono modificabili in caso di necessità". Ecco perchè mercoledì il Ferraris rimarrà semivuoto e silenzioso.
Inizialmente il match era stato rinviato a data da destinarsi. Alla fine, la Lega Serie A aveva optato per la prima occasione disponibile, il 19/9 appunto, programmando Samp-Fiorentina alle 17.00: una fascia oraria che aveva suscitato un forte malcontento non solo tra le istituzioni genovesi, ma anche tra i tifosi della Sampdoria. L'orario è quello di punta, quando il traffico raggiunge il suo apice, e in una città già messa in ginocchio a livello di viabilità la scelta suonava incomprensibile, e addirittura poco rispettosa. Per questo motivo il tifo organizzato aveva invitato i sostenitori doriani a disertare lo stadio in occasione della partita.
A quel punto la Lega insieme alla Uefa aveva deciso di concedere una deroga al regolamento (in teoria, non si possono disputare incontri dei massimi campionati europei in concomitanza con la Champions) facendo slittare la gara alle 19.00. Un gesto che però è stato letto come un atto di scherno da parte dei tifosi della Sampdoria: "Per noi non cambia nulla, noi alle 19:00 non ci saremo, ed invitiamo ancora una volta tutti i Sampdoriani ad evitare di mettersi in viaggio verso lo stadio. Non prestiamo il fianco a questa presa in giro. Abbiamo chiesto rispetto e ci hanno risposto con una presa per i fondelli. Lo ribadiamo, ogni sforzo, ogni azione ed ogni scelta deve essere fatta tenendo a mente il bene di Genova e dei Genovesi. Non andare allo stadio a sostenere la Sampdoria rappresenta per noi un enorme sacrificio, ma siamo certi che stiamo facendo la cosa giusta”.
La 'presa per i fondelli' in questione viene spiegata in questo modo dalla Sud: "Chi decide l’orario e il giorno della partita ha chiara la situazione in cui versa Genova in questo periodo e ha valutato attentamente tutte le conseguenze che può avere giocare una partita in un giorno lavorativo e ad una determinata ora? Oggi ci è chiaro che chi decide non ha idea, non ha cognizione di cosa stia facendo. Giocare alle 19:00 anziché alle 17:00? Non serve un esperto per capire che, a livello logistico, cambia poco per non dire nulla. Un’altra cosa che adesso ci è chiara: le tanto sventolate regole imposte dalla UEFA sulla pianificazione delle partite sono modificabili in caso di necessità". Ecco perchè mercoledì il Ferraris rimarrà semivuoto e silenzioso.