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Stop agli agenti per i ragazzi delle giovanili: il St. Pauli non tratterà più con gli intermediari di mercato
LE MOTIVAZIONI - Alla base della forte presa di posizione del club tedesco - ancora imbattuto dopo 7 match e secondo in classifica - la volontà di concentrarsi sulle necessità dei ragazzi, esplorando a fondo le relazioni con le famiglie e ascoltando direttamente i calciatori. Nessuna "guerra agli agenti", ma la voglia di tornare a dare priorità a ciò che realmente conta: il futuro e lo sviluppo dei giovani calciatori e la ferma opposizione alla capitalizzazione del calcio giovanile. "Contiamo su un dialogo cooperativo con i giocatori, le loro famiglie e l'ambiente personale - ha affermato il direttore del centro giovanile del St.Pauli Benjamin Liedtke - Si tratta più di focalizzare l’attenzione del calcio giovanile sull’ambiente personale dei giocatori, non sulle agenzie e sul mercato”. La decisione del club riguarderà in particolare i ragazzi minorenni.
STOP AGLI INTERMEDIARI - Appare chiaro come spesso l'inserimento di intermediari vada a rendere la definizione del futuro dei giovani calciatori più nebulosa ed intricata. Non certo per il cattivo lavoro di questi, ma semplicemente per una questione di chiarezza e rispetto delle volontà dei giovani, che spesso hanno più bisogno di trovare un ambiente favorevole e un progetto che possa calzare al meglio in ottica di crescita, piuttosto di firmare un contratto milionario alla prima occasione. A questo si aggiunge il crescente potere di agenti, procuratori e agenzie, capaci talvolta di "tenere in ostaggio" giocatori e club stessi con richieste alte e percentuali sui trasferimenti. Il St. Pauli prova a svoltare: vedremo se e come ne potrà beneficiare il settore giovanile del club tedesco.