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Stoke City, una squadra da Champions League
Cinque campioni d'Europa in Premier li possono schierare solo Chelsea (si tratta del capitano Terry oltre a Cahill, Ivanovic, Mikel, Ramires tutti campioni nel 2012 con i Blues) e nel Manchester United (Rooney, Mata, Carrick, Valdes, Schweinsteiger). Curiosamente lo Stoke ha 5 campioni che sono più di quelli che possono vantare - tutti insieme - il Liverpool (oltre a Sturridge che la vinse con il Chelsea c'è l'ex interista Balotelli), l'Arsenal (Cech ha vinto sempre coi Blues) e il Manchester City (Yaya Touré fu campione a Barcellona).
In attesa di inserire Shaqiri (che non era nemmeno in panchina con il Tottenham ma potrebbe esserci sabato a Norwich) la partenza dello Stoke City non è stata tra le migliori possibili, ma il calendario non era stato particolarmente facile per la squadra allenata da Mark Hughes: dopo aver perso contro il Liverpool in casa per 1-0 è arrivato il 2-2 esterno contro il Tottenham. In prospettiva, tuttavia, lo Stoke rappresenta una interessante outsider nella Premier League.
La società - promossa nel 2007/2008 quando arrivò seconda in Championship con 79 punti - punta chiaramente a migliorare il suo risultato migliore da quando è tornata nella massima serie inglese, ottenuto lo scorso anno con 54 punti e nona posizione e migliorando il risultato del 2014: stessa posizione con 4 punti in meno.
La sconfitta con il Liverpool alla prima potrebbe anzi essere vissuta come un segno della cabala: successe ad Anfield nel 2013 dopo di che arrivò il nono posto finale alla prima stagione di Mark Huges. Ed anche lo scorso anno alla sconfitta interna con l'Aston Villa fece seguito il pareggio esterno con l'Hull prima della clamorosa vittoria all'Etihad contro il City. Ora servirà una reazione, che in realtà la squadra ha già mostrato parzialmente a White Hart Lane sabato quando è stata capace di rimontare alle reti di Dier e Chadli con una grande reazione che ha portato Arnautovic e Diouf a firmare il 2-2 finale.
Da capire soprattutto come Hughes impiegherà Shaqiri nel suo 4-2-3-1. Potrebbe infatti schierarlo al centro della trequarti che sostiene la prima punta Diouf, con Arnautovic a sinistra e l'irlandese Walters a destra oppure preferirlo a quest'ultimo e confermare Affelay al centro. L'altro ex interista Arnautovic alla luce della ottima gara con gli Spurs sembra destinato ad un ruolo da protagonista mentre da interpretare sono le attitudini degli altri a cui va aggiunto anche Charlie Adam, centrocampista puro che gioca in posizione avanzata e che contro il Liverpool è stato schierato sulla trequarti.
Molte scelte su cui Hughes dovrà prendere quanto prima un indirizzo preciso per definire le gerarchie e perseguire il grande sogno per il quale Shaqiri è stato preso: centrare la soglia dei 60 punti che significherebbero molto probabilmente l'ingresso nel gotha delle 8 migliori società di Premier.
Giovanni Armanini
@armagio