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Stangata per Glovo, infranta la 'legge rider': multa da 79 milioni di euro
“Siamo di fronte a dei falsi autonomi e il peso della legge ricadrà su questa azienda” ha dichiarato alla stampa iberica Dìaz, che per “falsi autonomi” fa riferimento a lavoratori dipendenti ufficialmente riconosciuti come partite IVA. Le invettive, tuttavia, non sono terminate: “Questa azienda sta ostruendo l’operato degli ispettori del lavoro, e questo è molto grave in uno Stato sociale, democratico e di diritto, in cui le aziende devono rispettare la legge”. Pugno duro, quindi, nei confronti di Glovo, che dovrà rialzarsi dopo una vera e propria stangata sia dal punto di vista economico che da quello reputazionale, viste le numerose accuse a proprio carico che non le permettono di uscire macchiata dalla vicenda.
Andando nello specifico, la legge in questione che Glovo avrebbe infranto si intitola “Ley Rider” ed è stata approvata dal parlamento spagnolo nell’Agosto dello scorso anno; come detto, si tratta di una norma dedita all’obbligo di stipulazione di un contratto per i dipendenti di tutte le aziende che operano nel settore delle consegne porta a porta, come Uber Eats, Just Eat, Stuart o la stessa Glovo. La multa è giunta a seguito di numerose indagini e diversi sondaggi compiuti tra i lavoratori dell’azienda, che si è tutelata definendosi un semplice “intermediario nella contrattazione di servizi tra conducenti e distributori”. Il tutto, però, ha trovato in disaccordo l’Ispettorato del Lavoro, che si è mosso nell’immediato per risolvere la questione.