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  • Stadio Roma, anche Malagò tra gli indagati. 'Chiarirò la mia posizione'

    Stadio Roma, anche Malagò tra gli indagati. 'Chiarirò la mia posizione'

    La maxi-inchiesta della Procura di Roma sul progetto del nuovo stadio della Roma, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 27 persone tra imprenditori e rappresentanti della politica, si aggiunge di un ulteriore capitolo. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, tra cui quelle della Gazzetta dello Sport, tra le persone su cui grava un'inchiesta ci sarebbe anche il presidente del Coni ed ex commissario straordinario della Lega di Serie A Giovanni Malagò. Come riporta La Repubblica, l'indagine della pm Barbara Zuin e dell'aggiunto Paolo Ielo ipotizza che Malagò avrebbe ottenuto "utilità" da Parnasi in cambio di un atteggiamento favorevole riguardo al progetto del nuovo stadio della Roma. Queste "utilità", secondo l'accusa, sono consistite nell'aver procurato un'occasione di migliorare la propria situazione professionale al compagno della figlia Ludovica, tale Gregorio. Agli atti c'è un incontro tra Parnasi, Malagò e Gregorio avvenuto al circolo Aniene l'11 marzo scorso. I due si incontrano all'Aniene e Malagò annuncia subito: "Dopo arriva Gregorio (il fidanzato della figlia, ndr), te lo volevo presentare. Se giù si fa qualcosa sono contento! Se non si fa, problemi per me non esistono!". 

    Alla fine "qualcosa" si fa: il 23 marzo alla sede di Eurnova si presenta Gregorio. Parnasi gli chiede se sia intenzionato a trasferirsi a Roma a parità di stipendio (4,5 mila euro al mese) e quello gli risponde di sì. Negli atti è ricostruito come pochi mesi prima, nel novembre 2017, il Coni abbia improvvisamente cambiato opinione - da "non conforme" a "conforme" - circa il progetto dello stadio della Roma in merito a una questione di parcheggio dello stadio.Rumors che hanno suscitato l'immediata reazione del numero uno del massimo organismo sportivo, che ha diffuso un comunicato: "Il presidente ha subito dato incarico al suo legale, avvocato Carlo Longari, di chiedere alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di essere interrogato quanto prima per chiarire la sua posizione".

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