Stadio Juve:| Manager Marcegaglia indagato
Presto potrebbe allungarsi la lista degli indagati nell’inchiesta sull’acciaio utilizzato per costruire lo Juventus Stadium: oltre ai tre firmatari del certificato di collaudo — il manager del Comune Giovan Battista Quirico, il direttore dei lavori Francesco Ossola e il supervisore del progetto Paolo Erbetta — il sostituto procuratore Gabriella Viglione sta lavorando per identificare chi abbia fornito al committente l’acciaio ritenuto più “scadente”. Secondo indiscrezioni potrebbe essere proprio il gruppo Marcegaglia a finire nel mirino degli investigatori, in particolare un responsabile addetto alla vendita del materiale.
Fondamentale è stata l’acquisizione di documenti, fatture e bolle di accompagnamento, sequestrati durante le perquisizioni dei giorni scorsi, soprattutto una fattura del 2009 relativa ad un ordine consegnato alla società padovana Fip industriale, che nella cordata di costruttori aveva il compito di fornire l’acciaio, comprato appunto da Marcegaglia. Dal quartier generale dell’azienda di famiglia del numero uno di Confindustria fanno sapere di non temere l’indagine: «Noi abbiamo venduto il tipo di acciaio che ci era stato richiesto». Il metallo era arrivato a Torino accompagnato da regolare certificazione Ce, che attestava le peculiarità richieste da chi doveva realizzare l’impianto. Ma per legge è obbligatorio che i costruttori eseguano prove di laboratorio. Alcuni campioni di lastre avevano dimostrato invece alcune differenze:
l’acciaio era risultato essere peggiore del 1520 per cento rispetto a quello richiesto, in particolare in quanto a resistenza ed elasticità.
