Stadio a Firenze: chi paga il trasferimento alla Mercafir?
Due anni fa un primo calcolo sui costi del trasloco, nuove strutture comprese, stimava 50 milioni di euro. Oggi a quella cifra dovrebbe essere aggiunto anche l'acquisto della nuova area. Perchè il dato di fatto è che non esiste un'area di proprietà comunale che possa essere destinata allo scopo. Esclusa l'ipotesi di trasportare mercato e grossisti a Firenze sud per motivi strettamente logistici, l'area in questione dovrebbe essere individuata a Firenze nord. Due possibilità, l'acquisto o l'esproprio di un'area privata. Tenendo presente che la procedura di esproprio impone comunque il pagamento a prezzo di mercato, il Comune potrebbe tentare di abbassare i costi solo ricorrendo all'esproprio di un'area oggi non edificabile. Di valore minore, certo, ma il cui onere, in ogni caso, non potrebbe ricadere sul bilancio comunale. Pena la contestazione di un possibile danno erariale da parte della Corte dei Conti. La settimana scorsa il direttore generale del Comune, Giacomo Parenti è tornato a Milano, ufficialmente per l'ennesimo confronto tecnico sul piano presentato, in realtà con una mission precisa: chiedere ai Della Valle la disponibilità ad acquistare o a sostenere i costi per l'area dove potrebbe essere spostato il mercato. Perchè questa potrebbe essere la conditio sine qua non posta dalla giunta per l'allargamento richiesto nell'area Mercafir. I primi contatti con i Della Valle, però, non avrebbero dato esito positivo. La partita, tre anni dopo il lancio del project financing da parte dell'allora sindaco Matteo Renzi, è tutt'ora aperta. E Palazzo Vecchio è impegnato nella nuova mediazione con la consapevolezza che, in ogni caso, la trattativa economica (e politica) potrebbe risultarne allungata. Sul fronte dei grossisti Mercafir, intanto, la tensione sale. La società e gli operatori più importanti hanno già pronto, da maggio, un piano di recupero da oltre 60 milioni di euro. Ora bloccato. Il sindaco Nardella, all'ultima assemblea Mercafir, aveva garantito il via libera ai lavori entro dicembre. La proposta dei Della Valle, scrive il quotidiano La Nazione, l'ha preso in contropiede. Qualche giorno fa gli operatori hanno inoltrato la richiesta di visionare il piano della Fiorentina, primo passo verso un possibile ricorso al Tar. Nardella ha preferito non rispondere. Ma il dato di fatto è che, grazie all'ultimo rimbalzo, la patata bollente è in mano al sindaco.