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Tifosi di nuovo in piedi negli stadi inglesi
Lo sarà veramente? Vedremo. Di certo possiamo dire che - ancora una volta - il capofila è il calcio inglese, ancora una volta il laboratorio è la Premier League. Tutte le novità più rilevanti sono nate e si sono sviluppate tra Londra e dintorni. La stessa Premier - per come è nata, per quello che è diventata, per la capacità che ha avuto di trovare il punto di contatto in cui scocca la scintilla tra football e business, per come ha trasformato il calcio in un prodotto televisivo - è da anni un modello. Ecco perché l'idea di tornare ai posti in piedi va seguita con interesse, perché può essere l’inizio di una nuova storia, lì dove il recupero della tradizione e di una cultura pop e di un certo modo di vivere il calcio non cozzano con il progresso - o con quello che ci viene spacciato per progresso - ma (ri)trovano una loro identità e (re)cuperano lo spazio (concreto, fisico) che avevano. L'abolizione dei posti in piedi arrivò dopo la tragedia di Hillsborough, dove il 15 aprile del 1989 morirono 96 persone (quasi 800 i feriti). Quello per il calcio inglese fu il punto di non ritorno. Gli stadi erano luoghi pericolosi, decrepiti, senza norme di sicurezza: si moriva, dentro gli stadi. Cominciò la battaglia al fenomeno hooligans, vennero costruiti impianti più sicuri, la fruizione della partita cambiò profondamente.
In verità non è una questione da nostalgici. Non solo, almeno. Non vi è dubbio che le partite si vedono meglio comodamente seduti, come non vi è dubbio però che rimanere seduti - quando il cuore batte forte per l'emozione e la partita prende il volo - diventa assai complicato. I club inglesi - a partire dai più prestigiosi - City (circa 5.600 posti in piedi), United (1.500), Chelsea, Liverpool (quasi 8.000) e Tottenham: toh, c’è mezza Superlega - stanno riconvertendo alcune aree all'interno dei loro impianti. Resta da capire se è un passo indietro o uno in avanti. La verità è che il calcio come prodotto televisivo - ne abbiamo la controprova in Italia - sta perdendo forse il suo fascino ma di sicuro i suoi fedeli: lo dicono i dati degli abbonamenti alle varie piattaforme. E allora questo ritorno a un contesto più popolare - chissà - potrà contribuire a riportare il calcio alle sue origini.