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  • Sta nascendo la Fiorentina del futuro

    Sta nascendo la Fiorentina del futuro

    • Luca Cellini
    "Chi investe sui giovani ha il futuro assicurato" è uno degli slogan promozionali della Federazione italiana pallavolo al recente mondiale femminile disputatosi nel Bel Paese. Una frase importante, quella usata dalla Fipav per spiegare il processo di ringiovanimento in corso nei colori azzurri del volley al femminile, che potrebbe essere adattabile anche alla Fiorentina, in quanto squadra di calcio, visto che la società gigliata sta facendo investimenti importanti sul presente, ma sta pensando anche e soprattutto al suo domani, visto che tanti soldi sono stati messi, pure nel recente passato, nel proprio settore giovanile, e non è un caso che, oggi, ad anni di distanza dal fallimento del vecchio club, datato estate 2004, si vedono finalmente elementi cresciuti nelle squadre sotto la Primavera, che arrivano ad allenarsi e soprattutto a giocare nella rosa guidata da Vincenzo Montella. 

    ESEMPI - I casi piu’ eclatanti sono certamente Khouma El Babacar, da sei anni nella città del giglio, con varie parentesi formative fra Padova, Real Sociedad e Modena, ma soprattutto Federico Bernardeschi, da oltre un decennio a Firenze, ed arrivato non solo ad essere aggregato con Manuel Pasqual e compagni, ma a debuttare in serie A e poi anche in Europa League, dove ha già segnato due gol. Lunga e tortuosa è stata la strada che la società che attualmente ha in Eduardo Macia il proprio primo referente nel settore giovanile, per ricostruire ciò che era andato disperso nel post guida del club da parte della famiglia Cecchi Gori, ma prima Leandro Leonardi, poi Pantaleo Corvino, ed infine con il direttore tecnico spagnolo ex Valencia, e la collaborazione fattiva del professor Vincenzo Vergine, responsabile del progetto ‘Promesse viola’, senza dimenticare l’ausilio di Maurizio Niccolini e Stefano Cappelletti, dell’area reclutamento, si è arrivati a tanti buoni elementi pronti per fare l’ultimo grande salto. Ma come si è arrivati alla cresciuta esponenziale di quelle che proprio Pantaleo Corvino chiamava ‘pianticelle viola’? Prima si è iniziato con il riallacciamento dei rapporti con i club territorialmente più vicini, quelli toscani, poi ad allargare il proprio bacino di supervisione in tutta Italia, ed infine ci si è estesi prima soprattutto nell’est europeo e da qualche anno, con discreti frutti, anche in Africa e Sudamerica. Successivamente è avvenuta la creazione di un vero e proprio progetto dedicato al settore giovanile, con tanto anche di scuola formativa scolastica dedicata ai più giovani tesserati della Fiorentina.

    A COSTO ZERO - Luca Lezzerini in porta, Cristiano Piccini a destra, Luca Bittante a sinistra, Camporese e Madrigali come centrali, con Bangu e Capezzi sulla linea mediana, Fazzi, Bernardeschi,Babacar come trequartisti, dietro l’unica punta, Cedric Gondo. Ecco una squadra, modulo schierato il 4-2-3-1, composta da tutti giocatori di proprietà della Fiorentina, alcuni in prestito, e, altri ora impegnati fra Primavera e prima squadra, che si può immaginare, che possano giocare magari fra tre-quattro anni in serie A. Una Fiorentina a costo zero, che però sarebbe cresciuta all’ombra del Duomo del Brunelleschi, con la voglia matta di sfondare ed un senso di appartenenza via via maturato negli anni sotto la tutela della società della famiglia Della Valle.

     

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