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    Squinzi: 'Milan? No, non ho lavorato una vita per acquistarlo. Sui cinesi...'

    Squinzi: 'Milan? No, non ho lavorato una vita per acquistarlo. Sui cinesi...'

    E' tifoso rossonero, da sempre. E tifa Milan tutto l'anno, tranne due volte: quando incontro il Sassuolo, che dei milanisti è diventate la vera bestia nera. Giorgio Squinzi, patron del club neroverde, parla a la Gazzetta dello Sport nella giornata in cui il suo club sfiderà quella che è la sua fede: "Abbiamo tanti infortunati, compreso Berardi che quando vede il Milan di solito si scatena. Non è un numero di assenze normali, quindi i favoriti non siamo noi. Lirola però è bravo e guardate come gioca Politano. E’ 1.70, ma è un giocatore vero. Champions con un mercato da 50 milioni? In realtà spero di arrivarci comunque, anche con questo mercato di giovani. Abbiamo preso ragazzi di qualità, che tra qualche tempo ci verranno chiesti dalle grandi squadre. Poi ci sono Berardi e Di Francesco, che per stare con noi hanno rinunciato a dei soldi. Poi non mettiamo limiti alla Provvidenza…".

    CAMBIO DI SOCIETA' - Poi, due parole su cosa è cambiato a livello societario al Milan e la conferma che non ha mai voluto prendere la società rossonera: "E’ difficile capire che stia succedendo, anche da tifoso rossonero. Di sicuro, i cinesi non investirebbero per passione ma solo per business. E’ lo stesso problema dell’Inter, senza la passione di Moratti e Berlusconi non sarà la stessa cosa. Comprare il Milan? E’ un impegno non da poco, soprattutto se sono vere le cifre che si sentono. Non ho lavorato una vita, e con me la mia famiglia, per comprare il Milan. Classifica dei ricordi? Io resto sacchiano, quello è il periodo a cui sono più legato. Però ricordo bene di aver visto con mio papà la Norma alla Scala con la Callas, il primo gennaio 1956, e la prima partita di Rivera con il Milan a Milano. Chi mi piace del Milan? I giovani, come De Sciglio. Il Milan ne cresce alcuni bravi, anche Paloschi e Verdi mi sembrano interessanti. So che in estate abbiamo tentato di prendere Calabria, ma non si è trovato l’accordo economico".

    IL RIMPIANTO - "Uno. Aver lasciato andare via Allegri. Per il resto, abbiamo ragionato sempre e sbagliato poco. Forse è stato il mio miglior allenatore, ma state attenti. Anche Eusebio è super". 

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