Milanmania: squadra molle e modesta, non merita di andare in Europa
Luca Serafini
Inutile infierire. Anche dopo la straziante prestazione di Pescara. Il Milan senza Bonaventura e Suso, ma con Sosa e Ocampos, è questo. Una domenica ti illude Mati, l'altra Pasalic con i loro golletti e due calci decenti, ma il livello complessivo assoluto è e resta disperatamente, evidentemente, indiscutibilmente basso. Troppo basso. Da settimo posto, grazie alla Fiorentina che arranca altrimenti sarebbe stato anche ottavo. Montella è stato bravo nel tenerlo a galla, addirittura sul podio fino a Natale, in corsa per l'Europa fino a Pasqua, ma sono bastati un paio di infortuni e un paio di partite sfortunate (Samp, Udinese) a chiudere i giochi. A Pescara ci siamo chiesti a lungo perché mai avesse scelto Sosa e Mati - e o lo stesso Pasalic, che se non altro almeno si inserisce in area - a centrocampo, ma quando abbiamo visto entrare così stralunato Locatelli e Kucka andare a fare l'ala, siamo rimasti strozzati con i nostri dubbi. Con tutta la buona volontà nel mescolare le carte, questa squadra è modesta. Se poi butta in campo la rabbia nei 5' di recupero dopo 90' al passo del bradipo e una papera di Gigio (non certo di Paletta, a proposito) non c'è proprio niente da fare. L'unico uomo di qualità tra i rossoneri era Deulofeu, non può bastare. Nemmeno contro l'ultima in classifica. Specie se l'animus pugnandi è quello di un criceto. In una squadra dove il centrocampo brilla per palle perse o scaraventate a casaccio tra i fotografi o tra i guardalinee, sono costretti a fare i playmaker Paletta e Romagnoli. E ho detto tutto, come scherzava Totò. Calabria spinge fin quando Bahebeck non lo mette alle corde, Vangioni galleggia mediocremente perdendosi Benali. Se fai fatica in casa di quella che, stando alle nude cifre, è tra le peggiori squadre d'Europa, in effetti nelle coppe che ci vai a fare?