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  • L'inviato di CM sul luogo dello scontro fra gli ultras di Inter e Napoli VIDEO

    L'inviato di CM sul luogo dello scontro fra gli ultras di Inter e Napoli VIDEO

    • Pasquale Guarro
    In una zona residenziale di Milano, a poche decine di metri dall’ex scuola elementare Luciano Manara, una delle più antiche della città, nel “Parco del fanciullo”, praticamente di fronte al commissariato della Polizia di Stato. È lì che si sono radunati gli interisti in attesa dell’arrivo delle auto con all’interno i tifosi del Napoli ed è lì che sono iniziati gli scontri che hanno portato alla morte di Daniele Belardinelli. Ci siamo recati sul posto e ciò che abbiamo trovato al nostro arrivo è stato inquietante: a terra, tra l’erba, un piccone, un coltello e un martello; sull’asfalto vetro in frantumi e macchie di sangue. Oggetti che nulla dovrebbero avere a che fare con gente che si reca allo stadio.

    UNA VENDETTA? - Sul fatto stanno indagando le forze dell’ordine, nel frattempo il questore ha già fatto sapere che chiederà la chiusura della Curva nerazzurra fino al 31 marzo  e vieterà per tutta la stagione le trasferte agli stessi tifosi. Un atto di violenza che dà tutta l’idea di essere stato studiato a tavolino. Prima il raduno al riparo tra gli alberi del parco, poi l’attacco a sorpresa. Potrebbe anche trattarsi di una vendetta, ma ovviamente questa è solo un’ipotesi, che però chi ha lunga memoria non può evitare di prendere in considerazione. Nel 2016, in occasione della sfida di Coppa Italia tra Napoli e Inter, allo stadio San Paolo i tifosi nerazzurri erano stati malmenati nel proprio settore di appartenenza, questo è quanto raccontò un esponente della Curva Nord, sorpreso dalla presenza di Ultras napoletani nel settore riservato agli ospiti.

    Sui fatti non c’è ancora alcuna certezza, non si sa se si tratta di vendetta o meno, ma quella scritta ieri è un’altra tristissima storia dello sport italiano.
       

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