AFP/Getty Images
Sporting Lisbona in crisi drammatica: Mendes sente l'odore del sangue
Perdere tutti questi giocatori a 0 euro sarebbe un colpo quasi mortale per le finanze dello Sporting, che si è visto anche bloccare dalla Comissão do Mercado de Valores Mobiliarios (CMVM, la Consob portoghese) l'emissione del prestito obbligazionario indispensabile per far fronte alle esigenze immediate di cassa. La situazione finanziaria del club è drammatica, quella patrimoniale rischia di precipitare. E giusto sull'orlo dell'abisso, ecco che si presenta Jorge Mendes a offrire aiuto. Disinteressato, ovviamente. Va ricordato che, durante queste settimane di caos, da più parti nella comunità sportinguista si è avanzato il sospetto che dietro l'ondata di rescissioni vi fosse lo zampino del capo di Gestifute. Tesi non dimostrabile, ma che certo adesso acquisisce nuova forza. Come detto, il rapporto fra Jorge Mendes e BdC è stato conflittuale fin dall'inizio. Dopo la sua prima elezione nel 2013, il presidente leonino decise di sottrarre lo Sporting all'influenza di superagenti e fondi d'investimento. Anche per via di questo atteggiamento, BdC è stato disposto a affrontare un duro contenzioso con Doyen Sports Investments relativamente alla cessione di Marcos Rojo al Manchester United. Un contenzioso che è stato risolto da uno sconcertante giudizio del TAS, favorevole a Doyen.
A dire il vero, all'inizio della stagione 2017-18 era parso che le relazioni fra Sporting Lisbona e Gestifute si fossero un tantino normalizzate. L'arrivo di Fabio Coentrão e di alcuni calciatori provenienti dal Rio Ave (club mendesiano di ferro) sembrava un segnale di tregua. Ma poi i rapporti sono precipitati di nuovo, e hanno registrato uno scontro durissimo in occasione della trattativa col Wolverhampton (altro club super-mendesiano) per il trasferimento di Rui Patrício. E adesso siamo all'improvviso ritorno d'amicizia fra Sporting e Jorge Mendes. Giunto a pochissimi giorni dalla destituzione di BdC. Che, va detto chiaramente, nei tre mesi scorsi ha sbagliato moltissime mosse e nei guai ci si è cacciato da solo. Se avesse mostrato nell'ultimo scorcio di presidenza la stessa lucidità esibita nei primi quattro anni, nessun complotto (sempre che complotto vi sia stato) lo avrebbe tirato giù dalla leadership dello Sporting Lisbona.
Invece i suoi eccessi hanno reso facile il compito ai nemici. Che erano tanti, e non aspettavano altro che una chance così invitante. Ma quali che siano le valutazioni, resta il ritorno in scena nel mondo sportinguista di Jorge Mendes. Che così fa l'en plein e, per la prima volta da quando ha iniziato la scalata al ruolo di uomo più potente del calcio globale, si ritrova a tenere entro la propria orbita tutti e tre i grandi club portoghesi: Benfica, Porto e Sporting Lisbona. Ciò che sui social ha già mandato in fibrillazione la comunità leonina. Loro sanno benissimo cosa siano gli "aiuti" di Jorge Mendes. E non avrebbero mai voluto tornare a riceverli.
@pippoevai