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    Sporting Lisbona in crisi drammatica: Mendes sente l'odore del sangue

    Sporting Lisbona in crisi drammatica: Mendes sente l'odore del sangue

    • Pippo Russo
    Lo chiamano aiuto, ma ovviamente sono soltanto affari camuffati da azione disinteressata. Il riferimento è all'improvviso riallaccio delle relazioni diplomatiche fra lo Sporting Lisbona e il superagente Jorge Mendes, che erano state interrotte durante la presidenza di Bruno de Carvalho (BdC) e giusto nelle settimane scorse erano state segnate da un passaggio fortemente polemico. Invece adesso ecco una delle prime conseguenze della destituzione del presidente sportinguista, avvenuta al termine dell'assemblea generale straordinaria tenuta lo scorso sabato 23 giugno presso l'Altice Arena di Lisbona. Sono passati soltanto quattro giorni da quell'esito, e il un segnale di come si siano capovolte le cose nel mondo sportinguista è chiarissimo. Come racconta l'edizione del quotidiano O Jogo mandata in edicola ieri, Jorge Mendes ridiventa amico dei Leões e offre il proprio "aiuto" per risolvere il difficile dossier relativo ai calciatori che hanno chiesto la rescissione per giusta causa dopo l'aggressione avvenuta presso l'accademia di Alcochete, lo scorso 15 maggio. I calciatori in questione sono: Daniel Podence, Gelson Martins, Rodrigo Battaglia, Bas Dost, William Carvalho, Rafael Leão e Rúben Ribeiro. Tutti quanti decisi a andarsene via a causa delle minacce all'incolumità fisica, ma anche per via di un rapporto ormai compromesso con BdC.

    Perdere tutti questi giocatori a 0 euro sarebbe un colpo quasi mortale per le finanze dello Sporting, che si è visto anche bloccare dalla Comissão do Mercado de Valores Mobiliarios (CMVM, la Consob portoghese) l'emissione del prestito obbligazionario indispensabile per far fronte alle esigenze immediate di cassa. La situazione finanziaria del club è drammatica, quella patrimoniale rischia di precipitare. E giusto sull'orlo dell'abisso, ecco che si presenta Jorge Mendes a offrire aiuto. Disinteressato, ovviamente. Va ricordato che, durante queste settimane di caos, da più parti nella comunità sportinguista si è avanzato il sospetto che dietro l'ondata di rescissioni vi fosse lo zampino del capo di Gestifute. Tesi non dimostrabile, ma che certo adesso acquisisce nuova forza.
    Come detto, il rapporto fra Jorge Mendes e BdC è stato conflittuale fin dall'inizio. Dopo la sua prima elezione nel 2013, il presidente leonino decise di sottrarre lo Sporting all'influenza di superagenti e fondi d'investimento. Anche per via di questo atteggiamento, BdC è stato disposto a affrontare un duro contenzioso con Doyen Sports Investments relativamente alla cessione di Marcos Rojo al Manchester United. Un contenzioso che è stato risolto da uno sconcertante giudizio del TAS, favorevole a Doyen.

    A dire il vero, all'inizio della stagione 2017-18 era parso che le relazioni fra Sporting Lisbona e Gestifute si fossero un tantino normalizzate. L'arrivo di Fabio Coentrão e di alcuni calciatori provenienti dal Rio Ave (club mendesiano di ferro) sembrava un segnale di tregua. Ma poi i rapporti sono precipitati di nuovo, e hanno registrato uno scontro durissimo in occasione della trattativa col Wolverhampton (altro club super-mendesiano) per il trasferimento di Rui Patrício. E adesso siamo all'improvviso ritorno d'amicizia fra Sporting e Jorge Mendes. Giunto a pochissimi giorni dalla destituzione di BdC. Che, va detto chiaramente, nei tre mesi scorsi ha sbagliato moltissime mosse e nei guai ci si è cacciato da solo. Se avesse mostrato nell'ultimo scorcio di presidenza la stessa lucidità esibita nei primi quattro anni, nessun complotto (sempre che complotto vi sia stato) lo avrebbe tirato giù dalla leadership dello Sporting Lisbona.

    Invece i suoi eccessi hanno reso facile il compito ai nemici. Che erano tanti, e non aspettavano altro che una chance così invitante. Ma quali che siano le valutazioni, resta il ritorno in scena nel mondo sportinguista di Jorge Mendes. Che così fa l'en plein e, per la prima volta da quando ha iniziato la scalata al ruolo di uomo più potente del calcio globale, si ritrova a tenere entro la propria orbita tutti e tre i grandi club portoghesi: Benfica, Porto e Sporting Lisbona. Ciò che sui social ha già mandato in fibrillazione la comunità leonina. Loro sanno benissimo cosa siano gli "aiuti" di Jorge Mendes. E non avrebbero mai voluto tornare a riceverli.
    @pippoevai

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