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Spinazzola: 'Roma, prendiamoci la coppa. Un bene non andare all'Inter'
STATO DI FORMA - "Sto bene. Dopo il Venezia mi sono sentito subito a mio agio. Ora mi manca di giocare il più possibile, da questo punto di vista peccato che la stagione sia finita. Mi manca il minutaggio, il prendere ancora più consapevolezza. Guardando indietro forse è anche un bene che un po’ mi sia dimenticato ciò che ho passato. È stato brutto".
PAURA DI NON TORNARE - "Quando non vedevo arrivare i risultati: lavoravo, stavo a Trigoria dalle 9 alle 16, ma ero come un morto, non vedevo crescere il muscolo. È stata la sensazione peggiore, il momento più duro. Mi sentivo impotente, lì ho avuto paura di non farcela. Poi ho fatto un change e sono riuscito a ripartire. Avevo solo bisogno che passasse un po’ di tempo".
ANALOGIE - "Roma come l’Italia all’Europeo? Beh, sì, come compattezza molte. Poi è normale, lì siamo tutti italiani, è diverso a livello di comunicazione. Anche perché io non parlo inglese, con alcuni compagni comunico a gesti. Fosse spagnolo sarebbe sicuramente meglio... Ma siamo compatti in campo. E viviamo un bello spogliatoio: felice, dove si scherza".
SLIDING DOORS - "Il mancato trasferimento all’Inter è stata la cosa migliore? Certamente sì. Ma io questo l’ho sempre detto: da quel giorno sono migliorato mentalmente, come persona e come gestione delle emozioni. Ringrazio il destino ma penso sempre all’uomo. Se migliori lì, migliori in tutto".