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Speziamania: la poesia di Italiano
Quello ligure è un gruppo che, a dispetto delle numerose assenze, di una preparazione iniziata in ritardo di 20 giorni rispetto a tutti gli altri e di un progetto tecnico ancora in fase di assemblaggio, continua a stupire, senza fuoriclasse in campo, ma avendone almeno uno al momento seduto in panchina: Vincenzo Italiano.
Una squadra, quella bianca, che ha proposto senza timore, concedendo poco e forte di una supremazia territoriale e di una presenza mentale a dir poco imbarazzanti. Certo, il Benevento non è nessuna delle grandi del campionato, e come le Aquile liguri l’obiettivo resta il medesimo: quello della salvezza. Ma lo Spezia ha eseguito il proprio monologo senza tentennamenti e che va ben al di là del 3-0, conquistando tre punti pesantissimi figli della prestazione e dunque di una filosofia di gioco ben precisa.
Quattro trasferte e sette punti all’attivo ma potevano essere per lo meno nove (vittoria svanita a Parma al 93°), in attesa di riappropriarsi della propria casa, del vecchio Picco, perché giocare di fatto sempre in trasferta non è semplice per nessuno: figuriamoci per una matricola data già per spacciata.